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-CESENA, il voto a Pezzuto: salvato dal VAR sul primo rigore, non sbaglia sul secondo. Ecco l'analisi di tutti gli episodi

02.12.2024 16:30 di  Gabriele Rocchi  Twitter:    vedi letture
FROSINONE-CESENA, il voto a Pezzuto: salvato dal VAR sul primo rigore, non sbaglia sul secondo. Ecco l'analisi di tutti gli episodi

Il Frosinone torna a sorridere in campionato: quella contro il Cesena, è la prima vittoria tra le mura amiche dallo scorso aprile, quando gli uomini di Di Francesco si imposero per 3 reti a 0 sulla Salernitana. Nella gara decisa dal rigore realizzato da Marchizza nel secondo tempo, oltre ai gol di Ambrosino e Canotto, diversi sono stati gli episodi arbitrali da analizzare, tra cui proprio i due calci di rigore, calciati appunto dal capitano del Frosinone e, ancor prima, da Shpendi per il Cesena.

Il primo ad essere stato assegnato, in ordine cronologico, è quello per i romagnoli. Siamo al 33' del primo tempo, Calò calcia una punizione dalla distanza e da posizione defilata. Lo schema sembra funzionare: invece del solito cross in area, il pallone viene appoggiato sulla sinistra per Bastoni che conclude con forza verso l'incrocio alla destra di Cerofolini. Ambrosino devia il pallone con la mano sinistra, che parte attaccata al corpo ma si stacca vistosamente prima dell'impatto con il pallone. L'arbitro, il sig. Pezzuto di Lecce, lascia proseguire tra le proteste del Cesena che chiede con insistenza la revisione al VAR. Nonostante il prolungato possesso a centrocampo, il direttore di gara non interrompe il gioco prima del 35', quando i romagnoli sbagliano un passaggio sulla corsia di destra e regalano la rimessa laterale al Frosinone. Solo a questo punto, Pezzuto decide di andare a rivedere l'azione al monitor, dopo un prolungato scambio via auricolare con la sala VAR. La revisione è rapida, circa 30 secondi, e si conclude con la concessione del calcio di rigore agli ospiti.

Due gli aspetti da evidenziare sull'episodio. Il primo: la decisione errata di Pezzuto, che ha lasciato proseguire l'azione non concedendo un calcio di rigore piuttosto evidente. Senza il VAR, l'errore avrebbe impattato pesantemente sull'esito della gara. Il secondo, la distanza temporale tra il fallo e il colloquio con la sala VAR, anche se su questo punto il protocollo chiarisce che "Non c'è un limite di tempo per il processo di revisione". 

Nel secondo tempo, dicevamo in apertura, arriviamo al secondo calcio di rigore del match, questa volta a favore del Frosinone. Come di consueto, ripercorriamo l'azione che ha portato al penalty. Siamo al 60' di gioco, quando viene assegnato un corner per la squadra di Greco. Marchizza batte dalla bandierina e crossa il pallone in area, ma Prestia e Bracaglia si trattengono a vicenda, fino a che il difensore del Frosinone non cade a terra. Se è vero che, per grande parte dell'azione, entrambi i giocatori si sono ostacolati l'uno con l'altro, l'ingenuità commessa dal calciatore bianconero è evidente: nel momento in cui Bracaglia si libera della marcatura, il numero 19 del Cesena "abbraccia" il suo avversario, tenendolo sul ventre. Calcio di rigore da concedere, corretta la valutazione di Pezzuto. In ogni caso, non sarebbe stata possibile la revisione del VAR, in quanto non si sarebbe trattato di chiaro ed evidente errore da parte del direttore di gara, che ha valutato come irregolare il gesto di Prestia.

Entrambi i calci di rigore sono stati battuti regolarmente, senza che nessuno dei calciatori entrasse in area prima dell'impatto con la sfera. 

Niente da segnalare dal punto di vista delle ammonizioni, così come appaiono corrette le valutazioni sui minuti di recupero, rispettivamente 3 e 4 tra primo e secondo tempo. A pesare sulla valutazione di Pezzuto, dunque, è la svista sul rigore inizialmente non assegnato al Cesena, che non gli consente di arrivare alla sufficienza piena

VOTO A PEZZUTO: 5,5