Roberto Crivello a "Nostalgia 2014": "Frosinone mi ha dato tantissimo. Sono stati anni indimenticabili, dove mi sono realizzato"
Esattamente dieci anni dopo la trionfale stagione, chiusa con la vittoria del Frosinone allenato da Roberto Stellone contro il Lecce nella finalissima playoff del campionato di Serie C 2013/2014, i protagonisti giallazzurri di quell’impresa si sono raccontati tra aneddoti, segreti, emozioni e curiosità in un film-documentario realizzato dalla redazione di Extra Tv, chiamato "Nostalgia 2014". Ieri sera è andato in onda il settimo episodio, che ha visto come protagonisti l'ex capitano giallazzurro Alessandro Frara e Roberto Crivello.
Così ha parlato Roberto Crivello:
Roberto, che ricordi hai della tua avventura vissuta a Frosinone e, soprattutto, della stagione 2013-14, che è stata la tua prima e forse tra le più belle vissute nella tua carriera?
"Si, forse la stagione 2013-14 è quella che ricordo con più affetto. Perchè si trattò del primo campionato importante che feci. E' vero che all'epoca vinsi già altri due campionati: un Torneo di Viareggio ed un altro campionato che avevo già portato a casa. Però quello fu il primo vero torneo ' serio' che disputai e che vincemmo. Fu una cavalcata lunghissima e bellissima, dove ci fu la cieliegina finale contro il Lecce, che fu una cosa indimenticabile".
Frosinone-Lecce è stata la partita emblematica di quella stagione, Roberto?
"Per forza lo è stata sicuramente quella partita. L'avrebbe potuta essere anche Perugia-Frosinone, però forse è stato più bello vincere così".
Il gruppo fece la differenza Roberto, quell'unione che si creò nello spogliatoio tra voi, che eravate ragazzi unici?
"Si, assolutamente. Perchè poi, sempre lo stesso gruppo, fece la differenza anche in Serie B e gran parte di quegli stessi giocatori la fece anche in Serie A. In massima serie lottammo fino alla fine per cercare di ottenere la salvezza. Quindi il gruppo ha fatto certamente la differenza".
Frara fece la differenza? Che puoi raccontare del capitano?
"Si, il capitano fu determinante. Ma come lui, anche tanti altri di quei ragazzi lo furono. Purtroppo per Alessandro, quell'anno gli successe una cosa brutta come la scomparsa di suo papà. Però io ricordo, come tutti noi, il discorso che lui fece a noi che in quel momento fummo racchiusi tutti in cerchio. Poi, alla fine, andò così.. Qualcuno ha spinto dall'alto anche il nostro capitano per raggiungere quell'obiettivo, io sono uno che crede molto in queste cose. E lui, non avrebbe potuto far altro che segnare il gol vittoria e quello decisivo".
Roberto, a Frosinone hai realizzato anche i tuoi sogni da calciatore, perchè poi con questa squadra e questo gruppo sei andato in Serie A, giocando a San Siro, allo Juventus Stadium e all'Olimpico...
"Assolutamente sì. Frosinone mi ha dato tantissimo. Ho disputato lì 5 anni, vincendo 3 campionati e giocando in Serie A. Quindi posso dire che a Frosinone mi sono realizzato".
Roberto, te hai sempre giocato nel Frosinone: hai segnato poco, ma realizzando due gol molto importanti, soprattutto quello di Salerno per il valore ed il momento che stava attraversando la squadra ed il gruppo...
"Diciamo che non tiro e quindi non segno mai (ride, n.d. r.). Ho segnato in totale tre gol con la maglia del Frosinone, perchè ce ne è anche uno in Coppa Italia, contro l'Udinese. Quella partita contro la Salernitana fu poi anche un momento delicato, perchè coincise con la settimana della scomparsa della mamma di Federico Dionisi. Quindi io dedicai quel gol anche a Federico. Questa è una cosa che mi è rimasta sempre un pò dentro al cuore. Perchè purtroppo so cosa vuol dire perdere un genitore. Quello fu il minimo quindi, che io potessi fare in quel momento. Ma non solo io, credo che lo avrebbe fatto chiunque dei miei compagni".
Dieci anni dopo, ti sei tolto anche altre belle soddisfazioni, vincendo un campionato a casa tua, il che non accade quasi mai a nessuno...
"Diciamo che sono stato fortunato, perchè ho vinto sei campionati in totale. E sono riuscito a capire anche quello che ha fatto Mirko Gori, perchè vincere a casa propria è veramente un qualcosa di speciale e la felicità è doppia. Devo dire che mi sono tolto le mie soddisfazioni".
Adesso, a distanza di dieci anni da quella meravigliosa stagione, che farai Roberto?
"Adesso mi godo la famiglia, visto che sono stato lontano dai miei affetti per tre mesi e rimango in attesa di trovare una nuova sistemazione".