Daniele Altobelli a "Nostalgia 2014" : "Tengo un ricordo vivo e ancora oggi provo delle emozioni forti quando riguardo quelle immagini"

L'intervista realizzata durante "Nostalgia 2014" a Daniele Altobelli, uno degli artefici della doppia promozione dalla Serie C alla A del Frosinone
18.10.2024 12:30 di  Francesco Cenci   vedi letture
Daniele Altobelli a "Nostalgia 2014" : "Tengo un ricordo vivo e ancora oggi provo delle emozioni forti quando riguardo quelle immagini"
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© foto di Federico Gaetano

Esattamente dieci anni dopo la trionfale stagione, chiusa con la vittoria del Frosinone allenato da Roberto Stellone contro il Lecce nella finalissima playoff del campionato di Serie C 2013/2014, i protagonisti giallazzurri di quell’impresa si sono  raccontati tra aneddoti, segreti, emozioni e curiosità in un film-documentario realizzato dalla redazione di Extra Tv, chiamato "Nostalgia 2014".Ieri sera è andato in onda il primo episodio, che ha visto come protagonisti Mirko Gori e Daniele Altobelli.

Così ha parlato Daniele Altobelli:

Daniele, raccontiamo un pò quello che stai vivendo: hai subito un brutto infortunio...

"Si, come citato, appena sono arrivato a Crotone ho subito un brutto infortunio, subito dopo la ripresa alla prima partita giocata. Lo scorso 5 marzo sono stato operato a Roma per la ricostruzione del legamento crociato anteriore, menisco collaterale e capsula. Purtroppo dovrò stare fermo per un bel pò, però pian piano spero di ritornare in campo".

Al di là di quella stagione 2013-14, il tuo legame di vita con Mirko Gori è iniziato molto prima, già ai tempi dello scudetto Berretti vinto nel 2012. Sono queste cose che restano, anche al di fuori del calcio, Daniele. Giusto?

"Assolutamente sì. Con Mirko c'è un legame che va ben oltre il calcio. Ci lega un'amicizia che è nata grazie al campo, ma che ci siamo portati dietro nella vita da sempre. Ci conosciamo da quando avevamo 14 anni e ci trovavamo nei Giovanissimi Nazionali. Si può dire che da lì non ci siamo mai persi di vista e non abbiamo mai perso il contatto. Ci vediamo anche durante l'estate, io con mia moglie e lui con la sua compagna, a pranzo e nelle cene. Questa è un'amicizia quindi veramente forte che il calcio ci ha regalato e che sono convinto rimarrà anche nel corso del tempo".

Daniele, che ricordi hai di quella stagione 2013/14, tu sei stato grande protagonista soprattutto nella prima parte, con i gol realizzati contro il Pontedera, ma soprattutto contro il Barletta e con il Gubbio.

"Quella per me, Mirko, Luca Paganini fu la stagione dei sogni. Quello fu per noi il primo o il secondo anno che giocammo nei 'grandi' e forse quella fu una delle migliori stagioni che ho fatto nella mia carriera, condita anche da qualche gol realizzato molto importante.  E' stato tutto molto bello, sembrava un sogno, andava tutto benissimo. Ci furono emozioni forti, nonostante arrivammo secondi in quel campionato, siamo stati poi bravi nella corsa playoff e forse è stato anche più bello vincere in quella maniera. Tengo un ricordo vivo e ancora oggi provo delle emozioni forti quando riguardo quelle immagini".

Come sei diventato difensore centrale?

"L'anno scorso nella partita che giocammo con il Crotone a Castellamare, contro la Juve Stabia, in un momento del campionato avevamo questa esigenza perchè tutti i difensori che avevamo in rosa erano infortunati. L'allenatore, che era Leonardo Colucci, mi venne vicino durante la settimana e mi disse che secondo lui avrei potuto fare molto bene da difensore centrale. Io all'inizio lo guardai anche perplesso e lo presi anche per pazzo. Ed invece devo dire che in quella partita mi sono divertito ed è andata anche bene per noi e mi si è aperta anche un'opportunità diversa per la mia carriera. Questa potrebbe essere una soluzione che mi potrebbe permettere di giocare anche qualche anno in più. Sono contento, mi trovo bene e basta che si giochi".

La scorsa stagione i tuoi ex compagni di squadra Davis Curiale e Max Carlini ti hanno dedicato una vittoria del Terracina, ed i tifosi della Curva Mare uno striscione subito dopo il tuo infortunio. Terracina è la squadra della tua città, può essere in futuro la chiusura ideale del cerchio della tua carriera, magari tra qualche anno?

"Si, sicuramente potrebbe esserlo, è inutile che lo neghi. Sono un tifoso 'malato' del Terracina, quindi non dico che questo sia un mio sogno ma spero con tutto il cuore che ciò si possa realizzare e che la società del Terracina continui ad essere viva. Spero che un domani potrò mettere la maglia del Terracina addosso".

Daniele la partita simbolo secondo te è stata Frosinone-Lecce, oppure ce ne sono state altre?

"Si, sicuramente è stata Frosinone-Lecce. Ripeto, una volta che arrivammo secondi in campionato, siamo stati molto bravi poi nei playoff. Ricordo ancora adesso il palo colpito da Beretta sul risultato  di 0-1 per loro al "Matusa". Li credo che tutti pensammo che quella finale sarebbe stata nostra. Poco dopo, allo scadere Luca Paganini realizza il gol dell'1-1 e poi venne tutto quello che già sappiamo..."

Cosa farai dopo il calcio Daniele?

"In quegli anni lì non ci si pensa. Ed invece adesso purtroppo, sarà anche per via dell'infortunio che ho avuto, è forse questo il momento in cui ci sto pensando tutti i giorni. Bisogna farsi trovare pronti perchè il giorno stesso in cui si smette, come tutti i miei compagni di squadra più grandi mi hanno sempre detto, purtroppo sarà dura. E' stata dura smettere per i grandi campioni di questo sport, figurarsi per giocatori come noi 'normali', che hanno fatto una carriera discreta. Non so ancora cosa farò, ma mi piacerebbe comunque restare nel mondo del calcio. Da questo momento in poi inizierò a pensarci sul serio perchè bisogna farsi trovare pronti quando sarà il momento".