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TF | Pasquale Marino: "Bianco? Vede cose che altri non vedono"

22.03.2025 09:00 di  Luca Colafrancesco   vedi letture
Esclusiva TF | Pasquale Marino: "Bianco? Vede cose che altri non vedono"
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Abbiamo intervistato Pasquale Marino, allenatore di grandissima esperienza ed ex mister del Leone, per vedere con gli occhi di un esperto la situazione giallazzurra:

Lei è stato un ex allenatore del Frosinone, come saprà però non è nella migliore condizione di classifica o almeno non lo era fino a quando non è arrivato Mister Paolo Bianco. Data la sua enorme esperienza in panchina, secondo lei che cosa è cambiato con l'arrivo del nuovo allenatore? 

"Sicuramente i risultati perché anche prima facendo parecchie partite dove la prestazione era positiva non arrivavano i risultati. Poi Bianco sicuramente rispetto a chi c'era prima ha tante esperienze in più in panchina perché oltre a fare da allenatore, lui è stato nello staff di grandi allenatori come Allegri e De Zerbi e quindi ha lavorato bene. Io ho avuto il piacere di averlo anche come giocatore. Lo allenai quando vincemmo insieme il campionato di Serie B a Catania. E già come giocatore era un ragazzo professionale, competente e di conseguenza sono contento perché fino a qualche settimana fa il Frosinone lo davano per spacciato."

Vero, il Frosinone era quasi alla frutta come si dice no? Invece adesso è riuscito a risalire ma ci sono molte squadre in pochi punti. Dopo questa sosta Nazionale la vita non sarà facile: Sassuolo, Cesena, lo scontro diretto col Cittadella. Lei come vede questo Frosinone? Si salverà o volando sulle ali dell'entusiasmo punterà anche ai playoff?

"Sì, dipende dalle prossime. La ripresa del campionato sarà decisiva ma mentre prima c'era un po' di depressione, di scoramento, per via della retrocessione e quindi un vortice di negatività, adesso fortunatamente ne sono usciti. Sono con l'entusiasmo a mille e avranno a disposizione l'esperienza di Paolo e del direttore Angelozzi. Non devono abbassare la guardia e battere il ferro finché è caldo. Quindi secondo me il periodo brutto è passato, ora di slancio possono affrontare tutto con un entusiasmo diverso. Anche perché qualitativamente la squadra c'è dato che difficilmente Angelozzi sbaglia giocatori. Quindi adesso stanno raccogliendo i frutti."

Certo. Anche se a gennaio hanno aggiunto qualche nuovo innesto come Bohinen e hanno cambiato allenatore 2 volte...

"Sicuramente il cambio è stato necessario. I risultati lo stanno evidenziando anche perché chi c'era prima ha allenato pochissimo, è un ragazzo che deve fare tanta esperienza. Magari avrà tantissime qualità ma ancora serve tempo. Bianco invece ha trasmesso l'esperienza che serviva al gruppo."

Secondo lei, qual è uno dei giocatori in prospettiva più forti del Frosinone?

"Sono tanti i giovani. Vural, Cichella, non facciamo preferenze. La scelta è ampia in tutti i reparti, poi quando si gioca con la mente un po' più libera si evidenziano le qualità dei giocatori. Io penso che Partipilo sia decisivo per la sua qualità palla al piede. Salta l'uomo partendo da destra proprio come piace a me."

Visto che ha allenato mister Bianco, può dirci qualcosa in più su di lui?

"Bianco è un professionista serio, applicato già da quando giocava. Siccome giocavamo con la difesa a quattro in linea lui era uno molto scrupoloso. Era  attento ai particolari perché giocare di reparto in una difesa a quattro non è mai facile perché quando si gioca di reparto tutti i movimenti devono essere coordinati e lui era uno che sapeva guidare bene la linea difensiva. Insomma si vedeva che aveva idee e sapeva leggere in campo determinate situazioni. Perché non è che l'allenatore va con il pilota automatico e guida no? Ci sono delle cose che chi sta in campo deve saper leggere. Lavorando, esercitandosi ma anche con l'intuito come quando si deve uscire o scappare, alzare la linea o indietreggiare verso la propria porta. Ecco in questo Paolo era molto applicato e difficilmente sbagliava i tempi. Uno che leggeva le partite già allora da giocatore di conseguenza poi con esperienze come quelle con Allegri e De Zerbi, carpendo segreti da entrambi, adesso sa come mettere una squadra in campo. Prima ha imparato da chi fa un calcio di un certo tipo, più pragmatico, come l'ex allenatore della Juve, poi da un calcio più propositivo come quello di De Zerbi."

Mister ma Frosinone che cosa ha significato per lei? 

"Se ripenso a Frosinone mi torna alla mente quell'anno maledetto. Resta un po' di delusione perché meritavamo di salire. Abbiamo fatto i play off devastati dal fatto che non eravamo saliti direttamente per un gol nella differenza reti col Verona. Una cosa durissima da digerire. Poi se pensiamo che siamo usciti dai play off per due rigori inesistenti. Però a Frosinone sono stato bene ma soprattutto ho incontrato una persona straordinaria come il Presidente Stirpe."