frosinone

, Riccardo Marchizza a Passione Frosinone: "Il mio unico pensiero è quello di vincere le partite e salvare il Frosinone. Qui ho conosciuto delle persone straordinarie"

e parole, rilasciate nella trasmissione "Passione Frosinone", del capitano del Frosinone Calcio Riccardo Marchizza, dopo il successo sul Mantova
03.03.2025 19:30 di  Francesco Cenci   vedi letture
Frosinone, Riccardo Marchizza a Passione Frosinone: "Il mio unico pensiero è quello di vincere le partite e salvare il Frosinone. Qui ho conosciuto delle persone straordinarie"
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Stefano Martini

Ospite della trasmissione "Passione Frosinone", andata in onda qualche ora fa sulle frequenze radiofoniche di HitFM e Radio Day, il capitano del Frosinone Calcio Riccardo Marchizza, ha così commentato il momento dei canarini e gli importantissimi tre punti ottenuti contro il Mantova allenato da Davide Possanzini. Così si è espresso il numero 3 dei ciociari:

Riccardo, come stai, come procede il tuo percorso di recupero dall'infortunio e quando ti rivedremo in campo?

"La riabilitazione procede bene ed è terminata fortunatamente. Dalla prossima partita sono a disposizione proprio per scendere in campo e giocare. In quella scorsa contro il Mantova, sono voluto stare insieme ai miei compagni perchè era una partita delicata e andare in panchina era una cosa che mi piaceva e che ho voluto fortemente".

Riccardo, quanto è importante la vittoria ottenuta contro il Mantova?

"Era una vittoria da ottenere a tutti i costi e sono stati tre punti fondamentali per noi, perchè si trattava di uno scontro diretto per la salvezza e perchè, soprattutto quando giocheremo in casa, da qui in avanti dovremo fare del nostro stadio un fortino e cercare di vincere tutte le partite in casa rimaste. E' normale che tutto questo non basterà, ma era importante che si vincesse alla prima partita in casa e con un nuovo allenatore".

Lo scambio di emozioni tra campo e spalti, avvenuto in alcuni frangenti della partita contro il Mantova nel secondo tempo, che è diventata poi una sorta di 'bolgia' di sostegno, l'hai percepita anche te?

"E' normale che quando la gente vede che si ha uno spirito di appartenenza verso la propria maglia ed una partita come è stata giocata quella di sabato, credo che venga maggiormente coinvolta ed è normale che ci dia quella mano in più che ora ci prendiamo a braccia aperte. Creare un certo tipo di legame con i tifosi, così come è stato fatto il giorno prima della sfida contro il Mantova, credo sia una cosa fondamentale in questi momenti della stagione. E' altrettanto normale che, quando giochiamo in casa, gli avversari devono percepire questo aspetto. Siamo quindi felici che si sia creato questo ambiente. Adesso dobbiamo essere bravi a mantenere questa linea e a non scendere mai, anzi ad alzarla".

Come hai vissuto e stai vivendo in prima persona finora questa stagione, detto che il Frosinone è reduce anche da una retrocessione dalla Serie A, che è stata una brutta botta...

"Indossare la fascia di capitano è sicuramente una responsabilità grande, un onore e certamente un privilegio. Allo stesso tempo le responsabilità che si hanno aumentano. La stagione, fino all'infortunio recente che ho avuto la stavo vivendo comunque bene, nonostante i risultati. Quando si gioca si hanno meno pensieri, si scaricano le problematiche di classifica, gli eventuali conti e si ragiona solamente sulla partita e sul fatto di giocare bene e al meglio. Sapevo che questa per noi sarebbe stata una stagione borderline, perchè quando si retrocede dalla Serie A ad un minuto dalla fine del campionato, come è successo a noi, è inevitabile che poi le scorie un pò vengano portate dietro nel campionato successivo. Onestamente non credevo ce le portassimo dietro così tanto. Ma credo che sia altrettanto fisiologico. L'unico nostro obiettivo, in questo momento, è quello di cercare di recuperare gli errori fatti in questo campionato, creare una sorta di mentalità da qui in avanti e cercare di arrivare tutti insieme all'obiettivo. Se alla fine della stagione, dovessimo riuscire dal momento in cui ci troviamo ora, credo che sia a livello umano che di tifoseria e come società, sarebbe un campionato che ci farebbe da lezione sia come persone, società e tifosi.

Tatticamente, credi che sarà possibile vedere sulla stessa fascia di competenza in campo contemporaneamente Marchizza e Di Chiara e magari più avanti Ambrosino?

"Di Chiara è un giocatore fortissimo e lo si conosce bene. E' normale quindi che mi farebbe piacere giocarci insieme. Il mister poi è normale che prepari partita per partita. Ci saranno partite che giocheremo insieme, altre in cui verrà impiegato uno dei due o altre ancora nelle quali non verremo magari impiegati. Ora, credetemi, il mio unico pensiero è quello di vincere le partite e salvare questa squadra, a prescindere da chi scenderà in campo. E questo è anche il pensiero dei miei compagni di squadra".

Che clima hai respirato domenica nella squadra, quando vi siete ritrovati per fare allenamento di scarico dopo la vittoria di sabato pomeriggio?

"Sicuramente quando si perde l'umore è differente da quando si ottengono i tre punti. Ma io credo che si debba arrivare ad un punto in cui bisogna vivere tutto il campionato nella stessa maniera. Perchè se ci si lascia trasportare troppo dai momenti, non è quella la strada giusta. Lo spogliatoio è sempre stato bravo a non abbattersi mai e ad esaltarsi troppo, anche dopo una vittoria. In questo siamo stati finora molto bravi e dobbiamo continuare così".

Sulla scelta di restare a Frosinone: "E' la prima volta che mi capita di legare così tanto dal punto di vista affettivo, nella maniera in cui è avvenuta qui a Frosinone. Ho conosciuto delle persone straordinarie. Per questo motivo ho fatto veramente fatica ad immaginarmi con una maglia diversa da quella del Frosinone durante quest'estate. E quest'anno il mio unico pensiero è quello di finire la stagione col risultato in cui tutti speriamo".

In cosa è cambiato a livello mentale e tattico il Frosinone dall'arrivo in panchina di Paolo Bianco?

"Io per prima cosa volevo ringraziare mister Greco, perchè abbiamo fatto un grande lavoro con lui. Purtroppo i risultati non ci hanno aiutato. Ma sotto il profilo umano, sia lui che i suoi collaboratori ci hanno aiutato mentalmente in un momento difficile. E con Greco all'inizio abbiamo avuto una piccola svolta. Poi dopo, quando i risultati non arrivano, si sa che l'allenatore è quello che paga le conseguenze. Con mister Bianco personalmente, non ho ancora partecipato a tantissimi allenamenti. Però, avendoli visti, ho noytato che la richiesta che viene fatta è quella di un calcio molto più propositivo rispetto a quello che facevamo in precedenza. Concordo con il mister ed è secondo me fondamentale il fatto che noi dovremo osare più di tutti. In questo momento non siamo nelle condizioni di poter ragionare, ma cercare di vincere quante più partite possibili. Vince chi costruisce più gioco, chi attacca meglio".

Come si affronta una trasferta come quella di Carrara dopo una vittoria come quella con il Mantova?

"Dopo la vittoria con il Mantova, nello spogliatoio ci siamo presi dieci minuti di festa e di gloria. Ma poi, subito dopo abbiamo archiviato questo successo perchè dobbiamo giocare ancora 10 partite. che saranno una più importante dell'altra. Si prepara nella stessa maniera in cui abbiamo preparato quella di sabato scorso. E' una partita, come sempre, da dentro o fuori. Loro sono una buona squadra e giocano in un campo che per noi sarà un pò particolare, essendo un terreno di gioco sintetico. Quest'ultimo penso che possa essere un fattore, ma credo che sarà una bella partita, equilibrata e che possiamo vincere".