Anthony Partipilo a Bordocampo: "L'arrivo di Bianco ci ha dato entusiasmo. Il mio obiettivo principale ora è quello di salvare il Frosinone"

Ospite della trasmissione "Bordocampo", andata in onda ieri sera su Teleuniverso, l'attaccante del Frosinone Calcio, Anthony Partipilo ha commentato così il momento che stanno vivendo i giallazzurri di mister Paolo Bianco, dopo la preziosissima vittoria in ottica salvezza ottenuta contro il Brescia. Queste le sue parole:
Anthony, la vittoria contro il Brescia di sabato scorso vi ha dato una bella boccata d'ossigeno?
"Sicuramente sì. Possiamo dire che queste tre vittorie sono state un pochino sofferte. Però, alla fine, quello che conta, è che abbiamo portato a casa dei punti troppo importanti per noi. Credo che questa sia anche una sorta di gratificazione per il percorso che abbiamo intrapreso, dopo aver accumulato tante delusioni e aver fatto tanti sacrifici. E tramite il lavoro soprattutto, è anche giusto che adesso la fortuna giri un pò anche dalla nostra parte".
Che cosa è cambiato con l'arrivo di mister Paolo Bianco?
"Il mister dal suo arrivo ci ha dato subito entusiasmo. Ci ha fatto sentire subito importanti o almeno, posso parlare per me, mi ha fatto sentire un giocatore importante per questa squadra. Dentro di noi, a prescindere dal cambio di allenatore, sta a noi apprendere gli insegnamenti. Poi, le cose possono andare bene o male, ma l'importante è lavorare sempre bene, non mollare mai e stare sul pezzo. Abbiamo visto e stiamo vedendo ora che, prima o poi, con i sacrifici i risultati arrivano".
Il fatto che Bianco si sia affidato a gente esperta quale puoi essere te, Lucioni o Marchizza, può rappresentare un fattore secondo te, verso il raggiungimento della salvezza?
"Sicuramente sia io, Fabio ma anche Gianluca Di Chiara che siamo i più grandi all'interno del gruppo, possiamo dare tanto a questa squadra, cosa che già stiamo facendo. Io, in questo momento, le prestazioni in campo le metto sempre in secondo piano. Per me la cosa più importante, ad oggi, è portare il Frosinone al raggiungimento della salvezza, il prima possibile. Questo è il mio obiettivo e penso solo a quello. So che posso dare di più a questa squadra e che, magari, qualcuno potrebbe essere non contento delle mie prestazioni a volte. Anche a trent'anni, io cerco di migliorare, lavorando giorno dopo giorno. Però ripeto, il mio obiettivo principale ad ora, è quello di portare alla salvezza il Frosinone. Se la merita questa società, la città e la piazza".
Sei un mancino naturale: qual è il tuo modello di calciatore di riferimento ed in quale sistema di gioco si esaltano maggiormente le tue caratteristiche?
"Non ho un modello di calciatore in particolare a cui ispirarmi, forse mi rivedo un pò nelle caratteristiche tecniche che ha Matteo Politano. Però Politano è un giocatore importante, io cerco di fare il mio. Per quanto riguarda il sistema di gioco, mi trovo bene a giocare sia a 3 ( posso fare anche la seconda punta o il trequartista). Nella mia carriera ho giocato anche nel 3-5-2, dietro ad una punta o esterno in un centrocampo a quattro. Diciamo che ho ricoperto un pò tutti i ruoli. Il modulo che mi esalta di più è il 4-3-3, ma mi piace tanto anche giocare dietro ad una punta centrale".
Cosa c'è stato invece, secondo te, che non funzionava in precedenza?
"Io sono arrivato l'ultimo giorno di mercato, (estivo, n.d.r). Frosinone è sempre stata una piazza che mi è piaciuta, ed ho accettato volentieri di venire qui. Sinceramente pensavo di fare un altro tipo di campionato, però le annate possono nascere purtroppo anche in questa maniera. Secondo me la cosa principale, che ci ha un pò condizionati inizialmente. è stata la delusione della retrocessione. Questo non è un alibi, perchè inconsciamente, quelle sono delusioni che ci si porta dietro per mesi. Anche altre società, negli anni precedenti, come il Benevento e la Spal, hanno avuto più o meno lo stesso percorso. Il Sassuolo quest'anno sta facendo bene, ma è una delle poche eccezioni. Nel frattempo, in rosa quest'anno sono cambiati anche molti calciatori, e per il calcio che vuole praticare mister Vincenzo Vivarini, ci voleva forse un pò più di tempo per assimilarlo. A questi fattori, ci si può aggiungere,ed anche questo non rappresenta un alibi, i sette-otto infortuni che abbiamo avuto di calciatori importanti per noi. Tutti questi aspetti citati, con l'accumularsi nel tempo di risultati negativi, ha portato alla situazione in cui ci siamo trovati oggi".
A che punto vi sentite più forti in questo momento? E a questo punto, la trasferta di Genova contro la Sampdoria come la immaginate: una possibilità di fare un qualcosa di 'folle' e riaprire un discorso e risalire ancora di più la china, oppure bisogna mantenere i piedi per terra e pensare a salvarvi?
"La prima cosa che ci ha detto mister Bianco, da quando è arrivato, è stata quella di pensare partita per partita. Ad ora il nostro percorso sarà ancora più difficile, perchè con queste tre vittorie consecutive tutti possono pensare che siamo usciti fuori dal brutto periodo. E invece no, questo sarebbe per noi un errore grandissimo. Ora, da questa settimana, dovremo pensare subito ala Sampdoria, che per me rappresenterà una partita a sè. Poi, dopo penseremo alle altre. Adesso dobbiamo concentrarci sulla Sampdoria e cercare di andare a battagliare su tutti i campi, per portare punti a casa: il nostro obiettivo è questo".