Ambrosino: un'Odissea al Frosinone. In 6 mesi da flop a top
Giuseppe Ambrosino, l'attaccante partenopeo classe 2003, arrivato in estate dal Napoli, è stato uno dei grandi colpi estivi, ma con la gestione Vivarini non ha reso come sperato. Allora, conosciamo meglio l'uomo che sta dietro il nome scritto sulla maglia per capire anche i motivi che lo hanno trasformato in questi mesi al Frosinone, da giocatore flop con Vivarini a top con Greco.
L'Isola di Procida, patria natia di Ulisse, è anche la casa di Ambrosino, con cui il calciatore ha sempre mantenuto un legame forte. Radici profonde che, dopo il suo girovagare tra Como, Cittadella e Catanzaro, alla fine, proprio come il conterraneo omerico, ha trovato la sua dimensione a due passi dall'Isola, a Frosinone. Infatti è riuscito a integrarsi rapidamente nella squadra e nella città ciociara. La sua attitudine professionale e la sua maturità, nonostante la giovane età, sono state da subito evidenti ma purtroppo non si sono riflesse in campo. Un ragazzo che per allenarsi nelle giovanili prendeva quasi tutti i giorni il traghetto da Procida direzione Napoli. Un ragazzo che si è formato attraversando il mare, è diventato uomo allontanandosi da casa e dedicando anima e corpo al calcio.
Un ragazzo serio, con la testa sulle spalle e che come nell'Odissea cerca, appena può, di tornare a casa dalla sua ragazza. Un rapporto di 5 anni che si è consolidato nel tempo e non ha sofferto la fama e il denaro, corruttori di uomini. Il passaggio al Frosinone ha portato nuove sfide. I primi mesi sono stati segnati da qualche difficoltà, complice anche un contesto di squadra in cui i risultati tardavano ad arrivare. Il suo ruolo di titolare e di oggetto dei desideri di mister Vivarini lo ha messo sotto pressione. Tuttavia, dal mese di dicembre, Ambrosino ha iniziato a esprimere tutto il suo potenziale sotto la guida del nuovo tecnico Leandro Greco. Con 2 gol e 2 assist nelle ultime partite, ha dimostrato di essere in netta ripresa, con prestazioni di alta qualità che non sono passate inosservate.
Il suo gol contro la Salernitana e l'assist al Modena sono stati decisivi per convincere i tifosi che l'acquisto era azzeccato, contribuendo in modo significativo ai risultati del Frosinone. Il suo rapporto con i compagni di squadra è ottimo: si è inserito senza problemi, alternando il suo tempo con giocatori di diverse età e esperienze. Questo mix di maturità e spirito di adattamento gli ha permesso di superare le difficoltà iniziali e di mettere in mostra il suo talento. Un talento puro che ha già fatto vedere cose straordinarie. Le sue giocate, tra cui un assist memorabile al Mondiale Under 20 a Baldanzi, parlano di un ragazzo con una visione di gioco fuori dal comune. Il suo ex allenatore, Vincenzo Vivarini, lo conosceva bene, avendolo avuto sotto la sua ala anche a Catanzaro, e sapeva le caratteristiche del ragazzo che avrebbero potuto fare la differenza in qualsiasi contesto.
E non sbagliava. Anche se proprio lui era il blocco del ragazzo che adesso, invece, cresce costantemente. Ambrosino ha dimostrato di essere un giocatore da tenere d'occhio, soprattutto in vista dell'Europeo Under 21, in cui è stato convocato. Le voci di mercato, inevitabili per un talento del genere, non sono mancate. Diverse squadre di Serie A hanno mostrato interesse per lui, ma il giocatore e il suo entourage hanno scelto e stanno scegliendo di proseguire l’avventura a Frosinone, convinti che la continuità e il progetto ciociaro siano la scelta migliore per il suo sviluppo. Inoltre, il Frosinone rappresenta un'ottima opportunità per giocare con continuità, un aspetto fondamentale per le sue ambizioni in Nazionale.
Insomma, un ragazzo che è già uomo, Giuseppe Ambrosino, è un giocatore destinato a far parlare di sé. Dedizione e talento son le parole d'ordine quando si parla di lui, qualità che lo rendono un calciatore moderno e dalle infinite potenzialità. Chissà se riuscirà a trascinare il Frosinone e, nei prossimi anni, a salire ancora più in alto.