Sala Stampa - Frosinone, Lucioni: "Iniziamo a vedere la luce. Quando mi ha chiamato il Frosinone non ho esitato un attimo a dire di sì"

Fabio Lucioni, difensore del Frosinone, è intervenuto al termine del match vinto per 2-1 sul Mantova, nella Sala Stampa dello 'Stirpe'
02.03.2025 10:15 di  Francesco Cenci   vedi letture
Sala Stampa - Frosinone, Lucioni: "Iniziamo a vedere la luce. Quando mi ha chiamato il Frosinone non ho esitato un attimo a dire di sì"
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Vittoria fondamentale nella corsa alla salvezza per il Frosinone. I giallazzurri, battono 2-1 il Mantova, grazie all'autorete del portiere virgiliano Festa, su tiro di Vural e alla rete di Lusuardi. Inutile il gol mantovano di Radaelli. 

I canarini tornano così al successo a distanza di poco più di due mesi dall'ultima volta: (2-0 contro la Salernitana dello scorso 26 dicembre).

Al termine della gara, così si è espresso in sala Stampa Fabio Lucioni, che è tornato al centro della difesa giallazzurra con la fascia da capitano al braccio ed ha disputato un'ottima e grintosa prova. Queste le sensazioni del numero 15 ciociaro al termine del match.

Sull’affetto dei tifosi:Li ringrazio, anche ieri sera sono venuti in hotel per darci il loro contributo che è determinante. In questa situazione di classifica, la stima nei nostri confronti e l’apporto che ci danno è determinante. Ho accettato la sfida per diversi motivi, tra i quali che sono ancora innamorato di questo sport e la testimonianza è arrivata oggi. Non mi sono risparmiato in nulla, questi ragazzi devono capire l’importanza del momento. Oggi gli ho detto che siamo noi a poter spostare gli equilibri da una parte o dall’altra. Il risultato è lottare su ogni pallone, non risparmiarsi, giocare uno per l’altro, perché l’obiettivo ad oggi è più importante dell’io. Io sono un supporto per questi ragazzi, cerco di dare il mio contributo, la mia esperienza, cerco di aiutarli per raggiungere un obiettivo importantissimo”.

Sul che Frosinone ha trovato: “Credo ci siano dei ragazzi con dei valori assoluti, che non hanno mai sbagliato un allenamento. Valori che purtroppo non sono stati reali nel percorso di questo campionato, che è molto difficile. Se non fai partite di sacrificio come quella di oggi non vinci. Bisogna anche saper essere un po’ scaltri. Probabilmente gli mancava questo, un po’ di esperienza, una guida, quei piccoli consigli che in B secondo me fanno la differenza. Oggi si è fatto quello che si era preparato e la partita è riuscita”.

Sulla sua partita: “Credo che quando l’essere umano sa di avere una difficoltà deve cercare di nasconderla. Oggi sono stato in grado di nasconderle perché ho avuto altri 10 uomini vicino che mi hanno aiutato. Il Frosinone deve nascondere le sue lacune e cercare a raggiungere l’obiettivo, siamo a -2 dai playout e iniziamo a rivedere la luce. Sta a noi, non dobbiamo vedere gli altri”.

Sulla classifica: Posso parlare di quello che ho visto da quando sono arrivato. Ho visto una squadra che imponeva il proprio gioco e poi spegnersi all’improvviso. A Salerno avremmo avuto la possibilità di chiudere il primo tempo con un vantaggio maggiore e poi abbassarsi nella ripresa andando in balia degli eventi. Ma noi non possiamo stare in balia degli eventi. Possiamo fare un’altra settimana importante di lavoro, l’obiettivo non è raggiunto e dobbiamo continuare a lavorare”.

Cosa è cambiato da Greco a Bianco: “E’ cambiato che hai l’acqua alla gola e devi per forza reagire alle difficoltà. E’ normale che ha una visione diversa del calcio ma credo che ci abbia dato qualche responsabilità in più togliendoci qualche compito. Detto questo credo che non dipende da me questa vittoria ma dalla voglia che aveva questo gruppo di vincere. La bravura è stata di tutti e non del singolo, sposo sempre il noi e non l’io, ringrazio Bianco per le parole che ha detto”.

Sul suo arrivo a Frosinone: “Sono un giocatore e non dipende da me. Mi ero liberato dal Palermo perché c’erano delle vedute differenti, avevamo avuto discussioni con il direttore. Evidentemente sono arrivato solo a fine mercato perché non c’era la necessità di Lucioni all’epoca, poi hanno reputato che servisse una figura differente. Ero a disposizione già prima, il direttore e il presidente sanno della stima che nutro nei loro confronti e non ho esitato a dire sì”.

Sul suo ritorno: “Devo dire che mi sono commosso, perché quando stai bene in un posto ritornarci è sempre una decisione borderline. La minestra riscaldata non è mai ottimale, ma l’affetto che ho ricevuto e che ho dato credo che sia di un livello importante. Non ho esitato a dire sì neanche per un attimo. Sapevo di trovare una piazza che ha voglia e fame, che non si accontenta di alcuni risultati. Sapevo che ci avrebbero aiutati, è normale che ci sia del disappunto quando le cose non vanno bene. Però ho detto ai ragazzi che i tifosi ci avrebbero aiutato a tirarci fuori da questa situazione e lo hanno dimostrato”.