Davide Ballardini: "Frosinone costruito per vincere ma non il calcio non si fa con i nomi"
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Davide Ballardini è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport sull'andamento del campionato cadetto e su come sia possibile che la penultima e terzultima squadra della classifica siano due big retrocesse dalla Serie A. Salernitana e Frosinone, che, nonostante abbiano speso tanto sul mercato, non hanno avuto sin qui i risultati sperati. Nessuno all'inizio avrebbe immaginato di trovarle in lotta per la salvezza. Davide Ballardini, ex allenatore di Genoa, Palermo e non solo, ha risposto così:
Partiamo da qui. Come è possibile che squadre con un seguito di tifosi così importante e con giocatori di quel calibro di trovino così in difficoltà?
“Perché il calcio non si fa con i nomi. Non si gioca alle figurine, ma a pallone. Ci vogliono organizzazione e programmazione, i calciatori vengono dopo. Non basta chiamarsi Sampdoria, Salernitana o Frosinone per vincere le partite. E i giocatori più che forti devono essere funzionali”.
Se lo aspettava?
“No. Perché sono tre squadre con organici importanti, costruite quantomeno per lottare per la promozione. Soprattutto la Samp. Però poi se si va ad analizzare il fatto che hanno tutte cambiato allenatore e che i risultati non arrivano, allora vuol dire che non basta. O che comunque qualche ingranaggio è saltato o non sta girando nel modo giusto”.
Può essere anche una questione di mancanza di motivazioni o di aver sottovalutato il campionato?
“Sì, anche. C’è sicuramente anche questo. I calciatori devono essere bravi a calarsi nella realtà in cui si trovano, non basta avere 50 o 100 partite in Serie A nel curriculum. La B è un torneo tosto, dove nessuno ti regala niente. E infatti poi parlano i risultati. Ripeto, non basta chiamarsi in un certo modo o avere tanti tifosi per fare bene”.
Però avere il sostegno dei tifosi è un qualcosa che dovrebbe dare una carica in più, cosa è mancato finora secondo lei?
“Allora, ci tengo a precisare che sono piazze che meritano la Serie A per il seguito che hanno e la passione dei tifosi. Loro, ma come anche il Palermo o il Bari. Però, se guardiamo Salernitana e Frosinone, vediamo due squadre che hanno cambiato molto e che ci può stare non abbiano trovato la quadra. Sono stati fatti degli errori, ovviamente. Di vario tipo. Basta poi guardare i fatti. La Carrarese o la Juve Stabia, neopromosse, corrono di più e in campo danno tutto. Magari sulla carta hanno meno qualità, eppure…”.