Matteo Ciofani a "Nostalgia 2014": "Eravamo una squadra operaia, con un'anima e un cuore grande. Abbiamo fatto un qualcosa di incredibile..."

L'intervista realizzata durante "Nostalgia 2014" a Matteo Ciofani, uno dei grandi artefici della doppia promozione dalla Serie C alla A del Frosinone
09.12.2024 09:00 di  Francesco Cenci   vedi letture
Matteo Ciofani a "Nostalgia 2014": "Eravamo una squadra operaia, con un'anima e un cuore grande. Abbiamo fatto un qualcosa di incredibile..."
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico Gaetano

Esattamente dieci anni dopo la trionfale stagione, chiusa con la vittoria del Frosinone allenato da Roberto Stellone contro il Lecce nella finalissima playoff del campionato di Serie C 2013/2014, i protagonisti giallazzurri di quell’impresa si sono  raccontati tra aneddoti, segreti, emozioni e curiosità in un film-documentario realizzato dalla redazione di Extra Tv, chiamato "Nostalgia 2014". Qualche giorno fa è andato in onda l'ottavo e penultimo episodio, che ha visto come protagonisti Daniel Ciofani e Matteo Ciofani.

Così ha parlato Matteo Ciofani:

Matteo, che ricordi hai di quella stagione trionfale 2013/14, in maniera generale?

"Ricordo la finale playoff contro il Lecce, quella partita rimane sempre un pensiero ricorrente. Quello che non ricordo bene, o comunque ho cercato di eliminare nei pensieri, fu la partita di Perugia. Mi rivengono in mente soltanto alcune sensazioni di quella partita, ma è come se sia passata. Ricordo dunque meglio quel playoff, ed anche il primo assist che feci a Daniel, nella gara vinta in casa col Grosseto per 3-0. 

Diversi tifosi vi hanno visto camminare la settimana pre Frosinone-Lecce, intorno al Matusa. Che facevate in quei momenti?

"Ma in realtà penso che nessuno cvi vide, perchè in quell'occasione non c'era anima viva in giro (ride, n.d.r.). Si, tra la partita di andata e quella di ritorno della finale playoff contro il Lecce, facemmo una camminata intorno ad un palazzo. Ricordo che in quell'occasione eravamo appena tornati dalla trasferta a Lecce. Non sapevamo che fare e abbiamo fatto dunque questa passeggiata, pensando che avendo pareggiato a Lecce, e avremmo dovuto solo vincere in casa, quello era lo scenario perfetto".

Nella gara di dicembre, giocata sempre tra Frosinone e Lecce, lì entrate nella storia: segna Daniel, e segni anche tu. Anche se te, il senso del gol un pò ce lo avevi...

"Beh, io sono sempre il fratello di 'DC9', qualcosa devo avere pure io dentro (ride,n.d.r.). Anche Daniel ed uno dei pochi attaccanti che sapeva difendere perchè ha ripreso da me. Qualcosa quindi l'uno dell'altro lo abbiamo. In quella partita in casa, tra l'altro, fu una delle poche in cui non ci furono i nostri genitori a seguirci. Io ricordo che avevamo paura di quel Lecce, perchè comunque era una squadra forte, forse anche più di noi. Come rosa e squadra loro erano forti.L'altro giorno poi ripensavo un pò al girone che affrontammo, nel qual c'erano formazioni come Perugia, Lecce, Benevento, Pisa, Salernitana. La Salernitana addirittura in quella stagione arrivò decima.. Era una sorta di 'girone infernale'".

Matteo, poi ci sono state altre promozioni che ti hanno visto protagonista. Cosa successe in Frosinone-Palermo. Nel tunnel dello spogliatoio, ad un certo punto, si scorge un tuo primo piano nel quale si percepisce non uno sguardo cattivo, di più...

"Di quella partita ho ricordi solo perchè ho rivisto in seguito i video. Mentre di quella contro il Lecce ricordo anche la settimana che ho vissuto prima, come anche nella gara giocata contro il Crotone, della partita con il Palermo non ricordo nulla, se non i quattro minuti di video, che poi ho rivisto in seguito".

Qual è stata la partita più bella Matteo secondo te, quella contro il Lecce, con il Crotone o contro il Palermo?

"Quella contro il Lecce fu la partita della prima promozione per tanti di noi. Noi avevamo paura di quel Lecce, ripeto. Sapevamo che sarebbe stata la finale che tutti si aspettavano. Fu una finale epica e tutti chiamano quella come 'LA PARTITA', la definisco anche io in questa maniera. Quella contro il Crotone fu una gara filata liscia, così come filò liscia tutta quella stagione. Quell'anno facemmo un qualcosa di straordinario in quella Serie B, salendo direttamente, che se ci ripenso oggi , fu un qualcosa di incredibile. Ancora oggi mi domando come facemmo... Avevamo evidentemte un qualcosa, che ci permise di arrivare dove siamo arrivati. Perchè comunque non avevamo tanto talento, ma una squadra 'operaia' e con un'anima e un cuore grande. A livello di talento in squadra però, a parte qualche giocatore come Federico Dionisi e mio fratello Daniel, il resto eravamo tanti calciatori 'operai', prestati al mondo del calcio. Eravamo soprattutto un gruppo di uomini uniti, cosa che io purtroppo poi non ho più ritrovato in seguito. Fu un qualcosa di incredibile. Magari dopo quella prima vittoria in B, si sarebbero potute fare anche altre scelte e sarebbe anche potuta andare via metà squadra. Ed invece siamo rimasti lì a Frosinone. Eravamo amici, ci aiutavamo come fossimo in famiglia e c'erano poche situazioni sgradevoli dentro lo spogliatoio. Tutte cose che io non ho ritrovato invece in altre situazioni".

Ci facesti prendere un bello spavento qualche mese fa.., Adesso come stai e come ti senti?

"Adesso sto bene. Sicuramente è stato solo un momento brutto, nel quale mi hanno dovuto rigirare come un calzino per dei controlli che ho dovuto sostenere. Quindi quello è stato anche un buon motivo per fare un ceck up completo. Sto bene e penso sia stato solo un episodio isolato, Frosinone resta per noi sempre nel cuore. Almeno una volta all'anno, con mio fratello dobbiamo tornarci. Torniamo sempre lì, perchè ci sentiamo a casa. Per noi Frosinone è un pezzo di vita passeggero importante, come lo sono state anche altre situazioni dove comunque si è giocato. Però Frosinone resta sempre Frosinone...".