Conferenza stampa - Vivarini: "Iniziamo a far divertire i tifosi, non serve essere forti a chiacchiere. Ghedjemis? Lo aspettiamo"

21.09.2024 13:10 di  Gabriele Rocchi  Twitter:    vedi letture
Conferenza stampa - Vivarini: "Iniziamo a far divertire i tifosi, non serve essere forti a chiacchiere. Ghedjemis? Lo aspettiamo"
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In vista del match contro il Bari di domenica pomeriggio, ha parlato in conferenza stampa il tecnico dei giallazzurri Vincenzo Vivarini. Di seguito le sue parole:

L'assenza di Darboe, può significare Vural dal primo minuto?
"Soluzioni in mediana ne abbiamo, dobbiamo iniziare a vedere Machin che è arrivato in ritardo di condizione, ma sta crescendo. Vediamo di far partire dall'inizio uno tra lui, Vural e Chichella. All'inizio ci sarà grande ritmo e intensità, ora ragioneremo in questo senso".

L'assenza di Biraschi, comporta una difesa a quattro?
"Non sono uno che pensa a chi sta fuori. Purtroppo i problemi ci sono, ma mi interessa capire chi è a disposizione e farlo stare al meglio della condizione. Negli ultimi tre anni in cui ho allenato, sommandoli, non ho avuto i problemi che sto avendo in questo inizio. Stiamo costruendo e cercando degli equilibri, ma come lavori su un giocatore, viene a mancare e bisogna iniziare a lavorare sugli altri, e questo non aiuta nella ricerca dell'equilibrio. L'assenza di Biraschi può essere importante anche dal punto di vista della personalità, ma abbiamo dei ragazzi che stanno crescendo sotto questo aspetto. Difesa a quattro? Per organizzare una squadra è chiaro che bisogna avere continuità di lavoro. Il concetto del modulo è riferito ai giocatori che hai, e noi dietro ne abbiamo considerando anche il rientro di Bettella. Fortunatamente la rosa è ampia, le soluzioni per giocare sia a 4 che a 3 ci sono. Ora, però, dobbiamo cercare di rendere meno complicate le cose ai giocatori, e quindi meno si cambia e meglio è". 

La sua storia recente ci dice che negli ultimi due anni ha fatto una partenza stratosferica. Quest'anno, appena tre punti in cinque partite. L'ossatura delle sue squadre precedenti, può aver fatto la differenza? Contano anche i giocatori?
"Il discorso nasce dal progetto tattico, che non si può inventare. Io a Catanzaro avevo già lavorato l'anno prima, mentre il lavoro fatto a Frosinone per ora è a "pizzichi e bocconi" a causa delle tante assenze. Abbiamo lavorato bene nella settimana di sosta, per il resto abbiamo avuto delle difficoltà e bisogna essere bravi a gestire. I giocatori sono abituati a giocare con altri concetti tattici, non è facile amalgamarli senza continuità di lavoro. Con i nuovi progetti, ci vuole il tempo per poter lavorare, e in questo momento viene a mancare un po' di tranquillità. Bisogna tirare fuori il meglio di noi, compatti e uniti".

Nei giocatori che ha a disposizione, sta notando qualche difficoltà nel recepire i temi tattici o è puramente questione di tempo?
"E' l'abitudine che uno ha. I giocatori sono abituati a fare altro, capiscono in allenamento ma in partita giocano con il loro storico. E' naturale quello che sto dicendo, ma è normale che si vuole il risultato perché in questo momento conta il Frosinone. Cresce l'ansia se si vede la classifica, ma noi dobbiamo dare il meglio. A Brescia abbiamo toppato sotto l'aspetto caratteriale, era un problema vecchio in cui siamo ricascati, e anche sotto l'aspetto dell'unione le tante assenze non aiutano. E' ora che cominciamo a far divertire i nostri tifosi".

Tornando alla gara di Brescia, quale insegnamento ci ha dato quella partita?
"Frosinone è formata da una squadra di grandi giocatori, che possono far bene in questa categoria e lo sanno anche loro. Purtroppo, inconsciamente, loro si sentono forti e magari è mancata dell'umiltà nell'approccio della partita. E' mancata la reazione agli schiaffi presi, ma perchè succede? Io ero tranquillissimo, ma abbiamo preso degli schiaffi a cui non abbiamo saputo rispondere: ora c'è la reazione da dover mettere in campo".

C'è anche il fattore ambientale da considerare. La gente inizia a perdere fiducia, di questo parlate negli spogliatoi?
"I tifosi si vogliono divertire, i giocatori vogliono far bene, ma in questo momento i problemi sono diversi. La gente lo capisce, ma non è contenta. Nemmeno noi lo siamo, è un momento di negatività che dobbiamo essere bravi ad archiviare, uniti anche con i tifosi. Se riusciamo a dare un senso a ciò che facciamo in campo, ci possiamo divertire. Non ci sono i giochi di coppia ora, i reparti cambiano e dietro giocheremo con un reparto nuovo. Come si esce? Tutti insieme, con l'umiltà e la voglia anche di soffrire sugli spalti. Dobbiamo avere questo spirito, la squadra stessa deve mostrare di lottare. Serve questo tipo di spirito, poi la tifoseria sta con noi perchè tiene alla squadra". 

In settimana come hanno reagito i ragazzi?

"La sconfitta è stata brutta, è intervenuto anche il direttore perchè bisogna prendere consapevolezza di quello che è successo. Bisogna capire anche perchè è successo, inconsciamente capitano certe situazioni. E' stata fatta chiarezza, ma il problema è che è la seconda partita in cui siamo blandi a livello di prestazione. C'è stato tanto lavoro in settimana, nel calcio ci vuole tanta fiducia in se stessi e tranquillità nel giocare la palla. Dobbiamo essere squadra e trovare la sicurezza". 

Longo ha detto che il Frosinone è una squadra di livello. Può essere questa la partita della svolta?
"Non dobbiamo strafare, dobbiamo fare le cose giuste per portare a casa il risultato. Il discorso di Longo lo condivido, ma lo condivide anche la squadra. Dobbiamo ragionare con l'umiltà di una squadra che si deve salvare, dobbiamo cambiare la mentalità perché non possiamo essere forti a chiacchiere".

Il Bari è una squadra che segna molto negli ultimi minuti. Visti i tanti gol presi sul finale, avete posto particolare attenzione a questo aspetto? "Abbiamo parlato di dover essere attenti per 100 minuti, noi l'abbiamo sofferta questa cosa. Dobbiamo fare una prestazione gagliarda, per portare a casa il risultato".

L'assenza di Ghedjemis, può pesare? "Tornando al discorso tattico, con lui ero riuscito ad avere un gioco di coppia con Oyono. Si trovavano bene, trovavano la profondità e il ragazzo stava facendo bene. Poi però ci sono dei problemi, è un problema familiare che esula dal discorso infortuni. Non lo abbiamo a disposizione, lo aspettiamo con grande fiducia, ma ecco il concetto di cui parlavamo prima: per fare risultato bisogna essere organizzati per sapere cosa fare durante la gara. I ragazzi devono essere coordinati tra di loro, e il tempo per poterlo fare è stato poco. L'assenza di Ghedjemis ci crea problemi, ma abbiamo anche Partipilo ora che in settimana ha dimostrato di stare meglio". 

Cosa aspettarsi dal Bari? "Hanno tanta corsa, ti vengono a prendere uomo su uomo. E' una squadra che ti allunga tantissimo, hanno trovato la vittoria e saranno in fiducia. Troveremo un avversario ostico, ma abbiamo tutte le potenzialità per poter fare bene con loro".