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, capitan Luca Mazzitelli a Dazn Talks: "Entusiasmo e coraggio per la salvezza. Di Francesco e Grosso? Due allenatori molto simili"

26.10.2023 11:30 di  Francesco Cenci   vedi letture
Frosinone, capitan Luca Mazzitelli a Dazn Talks: "Entusiasmo e coraggio per la salvezza. Di Francesco e Grosso? Due allenatori molto simili"
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Ospite della rubrica "Dazn Talks", il capitano del Frosinone Luca Mazzitelli si è raccontato a 360°. Queste le sue parole:

Come sono gli allenamenti di Di Francesco?

"Sono belli intensi nei primi giorni della settimana, poi man mano che ci si avvicina al giorno della partita scarichiamo un pò. Ma i primi 3 giorni si spinge parecchio, ma è giusto che sia così".

Hai già realizzato la tua prima doppietta quest'anno. Come hai trovato questa serie A, tu l'hai ritrovata perchè esordisti nel massimo campionato nel 2014 con la Roma di Rudi Garcia. Come fu quell'esordio?

"Fu una bella emozione, mi allenavo a quel tempo con la Roma già da 3-4 mesi e alla fine arrivò l'esordio nell'ultima giornata di campionato. E' stato il coronamento di un percorso che feci a partite dal Settore Giovanile giallorosso, da quando avevo 10 anni. Fui molto contento".

Ci racconti un pò la tua storia calcistica?

"Ho girato tanto, cambiando quasi una squadra ogni anno e questo ha i suoi pro ed i suoi contro. Mi sarebbe piaciuto fermarmi un pò di più in qualche squadra in cui ho giocato. Però facendo questo lavoro, non si sa mai quello che potrà succedere in futuro. Ho fatto un pò di esperienze tra SudTirol e Brescia, prima di giocare 2 anni nel Sassuolo, dove mi trattenni un pò di più. Ricominciai poi, partendo dal Genoa per poi riscendere in Serie B per trovare un pò di continuità in più. Anche in cadetteria sono stato in società in cui mi sono trovato benissimo, ho ottimi ricordi delle persone che lavoravano all'Entella, al Monza, al Pisa. Sono state tutte delle belle esperienze che mi hanno poi portato fortunatamente al Frosinone. Venire in Ciociaria è stata la scelta giusta. Abbiamo fatto un bellissimo anno, quello scorso con mister Grosso e tutto il gruppo della passata stagione e poi anche in questo campionato abbiamo iniziato bene. Quindi sono felicissimo di essere a Frosinone".

La tua carriera dimostra quanto sia importante fare la gavetta, prima di arrivare in un contesto ideale, come è quello di Frosinone per te. La pensi così?

"Assolutamente sì. Ognuno di noi nella vita e soprattutto nel calcio, ha un percorso a sè da svolgere. Le tappe che ho dovuto fare in Serie B mi hanno fatto crescere. Giocare determinate gare in B non è così semplice come si potrebbe pensare e lo si osserva ogni anno quando parecchi giocatori riescono ad imporsi anche in massima serie. Sono contento di queste tappe che ho avuto e pensavo di poter giocare in A col Monza già lo scorso anno, ma la società prese poi altre scelte. Sono felice però che alla fine sia andata così, perchè mi piace molto questo progetto e questa società. Sono contento che adesso l'esito della situazione sia questo".

Hai vissuto per 2 anni di seguito l'emozione di una promozione in Serie A e non è da tutti...

"Si, è verissimo. Fino a 2 anni fa non avevo vinto nulla, quindi anche quella è stata una bella emozione. Anche perchè ogni volta che vedevo festeggiare gli altri a fine stagione, pensavo al fatto di volerlo fare anche io. Adesso è successo per due volte di fila e penso che vincere nel calcio sia la cosa più bella di tutte. Essendo molto difficile raggiungerla, quando avviene bisogna godersi la vittoria. E' una sensazione veramente molto bella".

Quali sono le più grandi differenze tra Di Francesco e Grosso secondo te?

"Penso che siano due allenatori che hanno idee di calcio molto simili. Lo scorso anno abbiamo vissuto una stagione fantastica, quindi non posso far altro che parlare benissimo di mister Grosso perchè ha dato tanta fiducia, sia a livello personale che al gruppo. Ci ha fatto sentire tutti importanti. E' stato fondamentale nel campionato che abbiamo fatto. Noto delle similitudini con Di Francersco perchè entrambi hanno la voglia di fare sempre la partita e cercare di avere una mentalità offensiva. Non vedo molte differenze tra le due idee, seppur magari con metodologie differenti, li vedo molto simili sia nella gestione che nelle metodologie di campo".

Senti che quest'anno potrebbe essere un anno un pò diverso per te?

"Sicuramente il fatto di essere capitano in questa stagione, mi ha fatto assumere qualche responsabilità in più che mi piace avere e sentire. E' la prima volta in carriera che mi capita di esserlo. Per me è un anno nuovo questo, in cui sto cercando di imparare tante cose e a svolgere al meglio questo ruolo. Spero di riuscirci".

Che tipo di capitano sei?

"Cerco di dare l'esempio con i fatti e cercando di dare una mano ai compagni che ne hanno bisogno e di comportarmi in maniera corretta, sia negli allenamenti che in campo. Non mi piace usare tante parole".

Cosa ha portato Soulè all'ambiente Frosinone?

"A Soulè non bisogna dirgli nulla. Si vede che proviene da una società come la Juventus, dove gli avranno già insegnato  come ci si comporta. E' un ragazzo rispettoso che dentro lo spogliatoio scherza e ride con noi. Ha la spensieratezza dei suoi 20 anni, però poi quando si entra in campo, si nota come sia un giocatore a cui piace veramente praticare il calcio. In ogni allenamento si diverte e si impegna per migliorare. E' stata veramente una bella sorpresa per noi, speriamo che continui così e ci dia una mano fino alla fine".

Qual è l'obiettivo del Frosinone quest'anno?

"Il mister il primo giorno del ritiro ci ha detto che avremmo dovuto avere coraggio. Proprio col coraggio dovremo impostare la nostra missione, che è il raggiungimento della salvezza. Dovremo avere il coraggio nel cercare di giocarcela con tutte le squadre, come finora abbiamo fatto. Dovremo continuare così perchè col passare delle giornate le squadre ci conosceranno ancora di più e sarà maggiormente difficile. Non dobbiamo perdere coraggio ed entusiasmo, perchè solo in questa maniera potremo raggiungere l'obiettivo".

Qual è la squadra più ostica affrontata finora?

"Finora la squadra che mi ha impressionato di più è stata la Fiorentina. Qui a Frosinone, soprattutto nel primo tempo, hanno avuto tanta qualità ed un ritmo alto. Penso che sia stata fino ad adesso la formazione più difficile con la quale abbiamo giocato".

Se ad oggi noi ti chiedessimo qual è il tuo sogno, cosa risponderesti?

"Il mio sogno fin da piccolo, era quello di poter giocare un giorno in Serie A. Adesso che ci sono arrivato devo far di tutto per mantenere e sfruttare al meglio questa occasione, Voglio cercare di migliorare sempre di più, perchè sento che posso farlo ancora tanto. Non mi piace guardare tropo in là, perchè nel calcio è difficile fare previsioni. Voglio mantenermi questa categoria e migliorare ancora, poi vedremo come andranno le cose".

Quando c'è stata la promozione, c'è una partita che hai sognato di giocare in questa serie A?

"Sicuramente le partite a cui tengo di più sono quelle all'Olimpico di Roma. Io abito molto vicino all'Olimpico, quindi ci passo sempre vicino con la macchina fin da quando sono piccolo. Sognavo da sempre di poter giocare in quello stadio: una già l'ho disputata contro la Roma, ed ora mi manca la seconda contro la Lazio. Giocare lì per me è un'emozione speciale, perchè è lo stadio dove da piccolo andavo a vedere le partite".

Quanto è un obiettivo per voi la Coppa Italia?

"Dopo il Cagliari affronteremo il Torino e lo faremo sempre cercando di fare la partita e vincere. Tutti, a prescindere dalla competizione vogliono vincere le gare. Noi ci proveremo anche a Torino, sapendo che sarà un match difficile perchè sono forti e fisici, con un allenatore molto bravo. Proveremo a passare il turno e speriamo di farcela e di andare avanti. Per noi è una bellissima competizione anche la Coppa Italia".