AMARCORD: Lucas Rimoldi, l’argentino che amava il mare
Nella storia del Frosinone non sono stati molti gli stranieri a vestire la casacca gialloazzurra. Dal primo Williams dos Santos, Willy per gli amici, che ha segnato tanto nei dilettanti, all’italo-canadese Sandro Grande, per passare al greco Karasavvidis, e ai più recenti Dedic, Eder, Bognàr, Castillo, Elsneg, Gucher e infine Rogero. Hanno fatto tutti bene. O quasi. Vi racconteremo di uno di loro, che arrivato al Frosinone nel primo anno di serie B, non è riuscito ad esprimere tutto il suo valore. Vi racconteremo di Lucas Roberto Rimoldi, arrivato a fine agosto 2006 come “colpo” del mercato estivo e fuggito in Argentina dopo soli quattro mesi.
L’ARGENTINA - Lucas nasce il 7 agosto di trentaquattro anni fa nel cuore delle pampas argentine, precisamente a Cordoba, a 700 chilometri da Buenos Aires. Comincia a muovere i primi passi calcistici con l’Instituto di Corbdoba, formazione della sua città, dove compie tutto il percorso delle giovanili. Già a diciassette anni viene convocato con i più grandi, e riesce ad esordire in Seconda Divisione argentina nel 1997. Nelle successive due stagioni scende in campo altre tredici volte, per lo più ritagli di partite. Nel 2000 sale in massima serie con i biancorossi dell’Instituto, ritagliandosi inizialmente qualche scampolo di partita, ma pian piano cominciando a dimostrare le sue qualità. Al primo anno tra i “pro” colleziona in totale ventisette presenze, condite da ben due reti, che comunque non servono a evitare la retrocessione. Altre due stagioni tra i cadetti: il primo anno comincia bene, due reti in dodici presenze, prima di infortunarsi al ginocchio e dare l’arrivederci all’anno seguente, nel 2001, quando torna a giocare e disputa quasi tutto il campionato da titolare. A fine anno colleziona 30 presenze segnando un gol. Nel 2002 saluta il club nel quale è cresciuto e approda al Talleres, altra squadra di Cordoba che milita in serie A. Rimoldi è titolare inamovibile, gioca bene e attira le attenzioni del più blasonato Racing Club de Avellaneda, paese sul mare nella periferia di Buenos Aires. Altro ottimo campionato (31 presenze e una rete), ed ecco che arriva la chance dell’Europa.
LO SBARCO IN ITALIA - Ad osservarlo in Argentina ci sono degli emissari di Enrico Preziosi, presidente del Genoa, che portano quel biondo centrocampista in Italia. In rossoblu trova come allenatore Serse Cosmi, che guida i grifoni alla vittoria del campionato di serie B. Rimoldi trova il campo con il contagocce, giocando per lo più le partite di Coppa Italia. Cosmi a gennaio lo schiera titolare a Venezia e viene ripagato da un bellissimo gol costruito sull’asse argentino Milito-Rimoldi, concluso con un tiro a girare di Lucas. Il Genoa stravince il campionato, ma a fine anno viene retrocessa in serie C1 per un illecito sportivo. Rimoldi e compagni subiscono le decisioni della Figc e ripartono dalla terza serie. Si ricomincia, Rimoldi rimane in rossoblu, trova sulla panchina Gian Piero Gasperini. Dei guai fisici ne limitano l’utilizzo, ma quando scende in campo si fa notare per la qualità del gioco espresso. Cinque reti in sole otto gare in C1 fino a Natale. Durante le vacanze viene contattato da dei dirigenti del Colon di Santa Fè, chiede ed ottiene di rimanere in Argentina per i sei mesi seguenti. Ad agosto Rimoldi torna di nuovo in Italia. Nel frattempo il Genoa è tornato in serie B, l’allenatore è ancora Gasperini. Tra i due non nasce un idillio. In un triangolare estivo a Lucca l’argentino non accetta la panchina, Gasperini lo inserisce nella lista dei partenti e il club lo deferisce addirittura al Collegio Arbitrale.
IL PRIMO ARGENTINO A FROSINONE - A fine agosto il dg Alessandro Gaucci lo propone al Frosinone, che cerca un centrocampista di qualità, da alternare a D’Antoni. L’affare si fa e arriva in giallazzurro insieme ai colpi di fine estate Cannarsa e Galasso. Sembra un divo di Hollywood, capelli biondi, fisico da modello, due tatuaggi sui polpacci, sul sinistro una palla da biliardo nera con il numero 8, suo numero fortunato, sul destro il ritratto della nonna che prega. Si presenta al pubblico frusinate con due discrete prestazioni a Trieste e a Rimini, ma contro lo Spezia disputa la migliore partita in canarino. Dà quantità e qualità nella zona mediana, sfiora la rete con una conclusione che si stampa sulla traversa dopo aver superato tre giocatori. Nelle partite seguenti non riesce a confermare quanto di buono fatto in principio, giocando per la verità gare anonime, ad eccezione della sconfitta di Cesena, dove centrò la traversa su calcio piazzato. Trova sempre meno spazio con Iaconi al comando.
LA FUGA - Durante le vacanze di Natale torna in Argentina e, sarà un vizio, trova l’accordo con l’Argentinos Juniors. Al ritorno dalle vacanze non si presenta alla ripresa degli allenamenti con il Frosinone, che provvede subito a rescindere il prestito con il Genoa. Nuovo deferimento al Collegio Arbitrale, con il quale i grifoni ottengono la rescissione contrattuale a fine anno. Finisce così, nel peggiore dei modi l’esperienza canarina e italiana di Rimoldi. Con i biancorossi di Buenos Aires non scende mai in campo e l’anno seguente torna a casa, di nuovo al Talleres de Cordoba, lì dove era partito. Ancora serie B, ma non è come otto anni fa. Solo undici presenze fino a gennaio.
DI NUOVO L’EUROPA - Rimoldi vuole giocare ed è pronto ad una nuova avventura. Di nuovo Europa, stavolta l’aereo fa scalo ad Atene. Ad accoglierlo è l’Atromitos, società di seconda divisione ellenica, alle porte della capitale greca, ancora sul mare. Prestito di sei mesi, senza infamia né lode. A fine anno torna in patria ma a volerlo sono ancora i greci. L’ambiziosa PAS di Giannina, tra le più importanti squadre greche, allora in serie B, ha rilevato dall’Atromitos Rimoldi e un suo compagno di squadra, il brasiliano Luciano. E’ con i biancoazzurri di Giannina, capoluogo dell’Epiro, a poca distanza dall’Albania. Questo biondo argentino gioca bene e il suo nome è suo taccuini degli osservatori di mezza Grecia. Comincia a girovagare nel paese di Platone ed Aristotele e nel 2009 trova l’ingaggio nel Panserraikos, serie B; si gioca a Serres, più vicino alla Macedonia che alla Grecia. Il mare è lontano e Rimoldi dopo qualche mese preferisce trasferirsi all’Iraklis, Salonicco, città portuale. Qui Rimoldi sta bene, gioca bene, tanto da richiamare l’attenzione dello storico club argentino dell’All Boys.
IL RITORNO A CASA - Comincia a girovagare in Argentina, solo squadre che giocano in riva al mare (giocherà con Quilmes e Talleres), arriva addirittura in Messico, al Toros Neza, quartiere di Città del Messico, dove vincerà il campionato di serie B messicana. A luglio scorso torna in patria ed accetta l’offerta del Boca Unidos, equivalente della Lega Pro argentina. Gioca a Corrientes, città di frontiera tra Argentina e Paraguay, il mare è molto lontano. L’età c’è, e quando il calcio è, oltre che una passione, il tuo lavoro, bisogna anche mettere da parte i propri sogni. Ma conoscendo la tenacia di Rimoldi, siamo sicuri che non sarà l’arrivo della sua carriera. Chissà che un domani non riesca a mettere in buca quella palla da biliardo numero otto che porta sul polpaccio in qualche altra città. Sicuramente di mare. Anche perché, come dimostra la storia di Lucas, le cose non succedono mai una volta sola.