11 giugno 2006: Una giornata indimenticabile
11 giugno 2006 – 11 giugno 2014. Sono passati 8 anni da quella prima storica promozione in serie B. Possiamo anche essere presuntuosi, dicendo che abbiamo centrato la promozione, nel campionato cadetto più forte ed avvincente della storia. La retrocessione della pluridecorata Juventus, il Napoli, il Genoa, il Bologna, il Bari e via discorrendo. Ritornando a quel giorno, nonostante siano passati 8 anni, i ricordi sono nitidissimi. Ricordo che nelle settimana della gara, le interminabili code ai botteghini per accaparrarsi un biglietto, in uno stadio che forse raccoglieva la metà delle persone, di quello attuale. Città a tinte giallo e azzurre, con la tensione che si tagliava con il coltello. La notte antecedente la gara fu insonne. Gira e rigira nel letto in attesa del grande evento. Sognare i nomi sulle maglie, la numerazione non più obbligatoria dall’1 all’11, già queste piccole cose mi facevano fremere. La sveglia suonò alle 5:45. E già, all’alba, visto che i distinti non avevano ancora numerazione, volevo riprendere il mio posto in piedi, all’altezza del centrocampo. Arrivo al cancello insieme ai miei amici, e man mano comincia ad arrivare gente. Già all’alba la febbre sale. Alle 13 aprono i cancelli, si corre per raggiungere il posto migliore. Seguiamo tutti i preparativi, nel frattempo gli ultras si dirigono nel ritiro di Fiuggi, per scortare la squadra fino al Matusa. La squadra entra in campo, è una bolgia. Le note di “Urlando contro il cielo” di Ligabue caricano l’ambiente. Sale l’attesa. Ore 16 le squadre entrano in campo. Tante “B” svettano dalla curva Nord, con lo striscione che recitava “90 minuti di gloria per entrare nella storia”. Ricordo la formazione a menadito. Zappino tra i pali, Ischia, Pagani, capitan Antonioli, Maggiolini, Dado D’Antoni, soldatino Perra, Morfù, il funambolico Fialdini, Ginestra e la vipera Mastronunzio. La partita era priva di grandi emozioni, troppo grande la posta in palio. Al 20’ però Ginestra viene lanciato nello spazio, con un pallonetto anticipa Rossi, ma la palla finisce di un soffio sulla traversa. Ginestra rimane però a terra. Nello scontro con il portiere ha riportato una lussazione alla spalla. Non ce la fa. Al suo posto entra colui, che da li a poco, diventerà l’uomo della provvidenza: Marco Martini. Passano solo 5’. D’Antoni cambia versante per Marco Martini, che appena entrato in area lascia partire un diagonale, che non lascia scampo a Rossi. È 1 a 0. Esploso di gioia, ma conscio che mancava ancora una vita alla fine della partita. Il Grosseto accusò il colpo e si fece pericoloso solo alla fine del primo tempo, con un mischione in area risolto da Zappino. All’intervallo saliva ancora di più l’adrenalina. Mancavano solo 45’ per scrivere la storia. Il secondo tempo inizia con l’infortunio di Zappino. La paura in quel momento salì, Zappino era troppo importante li dietro. Il Grosseto spinge e al 20’ alla grande occasione. Polani di testa centra la traversa, sulla respinta arriva Cipolla, che da 2 metri spara alto. La avevo capito. Il destino vuole noi in serie B. Dopo quella clamorosa occasione sprecata, il Grosseto cede psicologicamente, gestendo la partita senza troppi patemi. Dopo 3’ di recupero, forse i più lunghi della storia, il sig Gervasoni fischia la fine. Scendono lacrime di gioia. Il campo è tutto giallo azzurro. La serie B è giallo azzurra. Ne potranno passare altri cento di anni, ma quel giorno non lo dimenticherò mai. Grazie ragazzi!!!
Frosinone: Zappino (dal 9’ st Chiodini), Ischia, Pagani, Antonioli, D’Antoni, Maggiolini, Morfù, Perra, Ginestra (dal 22’ pt Martini), Mastronunzio (dal 22’ st Bellè), Fialdini A Disp. Cipriani, Bruno, Zaccagnini, Carlini All. Ivo Iaconi
Grosseto: Rossi, Galeotti, Garofalo, Valeri, Bianchini (dal 33’ st Fanasca), Di Meglio, Gessa, Consonni, Polani (dal 22’ st Sorrentino), Cipolla, Russo (dal 12’ Rizzi) A Disp. Rasera, Madaschi, Federici, Lo Nero All. Massimiliano Allegri
Arbitro: Gervasoni ( sez Mantova )
Marcatori: 27’ pt Martini