Il Frosinone crolla. Tsadjout, fantasma contro il suo passato.

Serata amara per Frank Tsadjout e il suo Frosinone, travolti 0-3 in casa da una cinica Cremonese. La partita, carica di significati per l'attaccante italo-camerunense, ex di turno, si è trasformata in un’occasione mancata, con una prestazione ben al di sotto delle aspettative. I numeri parlano chiaro: 57 minuti in campo, 0 tiri in porta, un solo dribbling e una precisione deficitaria, con soli 11 passaggi riusciti su 14 tentati. Pur mostrando impegno nei duelli, con 4 vinti a terra e 2 aerei, Tsadjout non è mai riuscito a rendersi pericoloso sotto porta.

Un bottino troppo magro per un giocatore chiamato a fare la differenza, soprattutto in una partita dal forte valore emotivo. L'allenatore del Frosinone, Greco, probabilmente si aspettava una reazione da parte del suo attaccante, magari ispirato dalla classica “legge dell'ex”. Invece, la prestazione di Tsadjout ha tradito l’hype creatosi nel pre-gara. Pur apprezzando l'impegno profuso nel pressing e nella corsa durante il primo tempo, la sua incisività con la palla tra i piedi è stata pressoché nulla. Mai un vero pericolo per la retroguardia grigiorossa, che ha controllato agevolmente le sue avanzate.

Si potrebbe definire una prestazione “senza infamia e senza lode”, ma considerando il contesto, l'importanza della partita e il confronto con il suo passato, la prova di Tsadjout risulta insufficiente in una serata che tutto il Frosinone dovrà presto dimenticare e che rende opaco il lavoro degli ultimi mesi. L’attaccante è solo uno dei tanti giocatori insoddisfacenti dei giallazzurri fino a qui e la prova contro gli uomini di Stroppa l’ha reso talmente evidente che tutti adesso temono il doppio salto all’indietro.