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-JUVE STABIA, il voto a Bonacina. Cambia tutto dopo il rosso a Cichella. Corrette le espulsioni, ma il giallo a Marchizza?

02.09.2024 17:30 di  Gabriele Rocchi   vedi letture
FROSINONE-JUVE STABIA, il voto a Bonacina. Cambia tutto dopo il rosso a Cichella. Corrette le espulsioni, ma il giallo a Marchizza?
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Quarta partita del campionato, terza gara casalinga per il Frosinone e terzo punto conquistato contro la Juve Stabia, dopo i pari contro Sampdoria e Modena. La squadra di Vivarini arriva alla sosta dovendo ancora centrare l'appuntamento con la vittoria, nonostante dei segnali di crescita come la solidità difensiva (ieri prima gara senza subire reti, nrd) anche in inferiorità numerica. 

Il rosso a Cichella al 53' è di fatto il primo intervento del sig. Bonacina nella gara, dopo un primo tempo senza mostrare cartellini. Il numero 63 del Frosinone, già un minuto prima, aveva commesso un intervento particolarmente ruvido su Piscopo: nel tentativo di recuperare il pallone, e frapponendosi tra l'avversario e la sfera, va a stringere con il braccio sinistro il costato dello stesso Piscopo, che cade a terra dolorante. Nessuna sanzione da parte del direttore di gara, che cataloga l'episodio come un semplice contrasto di gioco. Poi, l'espulsione: piede altissimo che colpisce in pieno la nuca di Floriani Mussolini. Intervento killer dettato anche dall'inesperienza, rosso corretto e proteste del ragazzo ridotte al minimo, consapevole di aver meritato l'esplusione.

Da qui, però, la svolta della partita è soprattutto dal punto di vista arbitrale. Il Frosinone gioca bene anche in 10, ma l'arbitro di Bergamo inizia a mostrare cartellini con una certa continuità, smentendo il metro di giudizio adottato per quasi un'ora di gioco. Bastano tre minuti per avere la prima ammonizione (che si rivelerà decisiva) anche in casa Juve Stabia. Folino manca il pallone, impatta con la caviglia destra il piede destro di Pecorino che perde l'equilibrio. L'intervento, rivedendo le immagini del solo contatto, non appare particolarmente duro, e nonostante le braccia di Folino tocchino la schiena di Pecorino, non c'è trattenuta. Il calcio di punizione è inevitabile, mentre la sanzione è dovuta alla dinamica dell'episodio. L'attaccante del Frosinone è spalle alla porta, nella propria metà campo, e Folino in nessun modo avrebbe potuto riconquistare il pallone se non commettendo fallo. La sfera, tra le altre cose, era controllata con il piede sinistro prima del passaggio ad Anthony Oyono, il giocatore della Juve Stabia interviene da dietro colpendo la caviglia destra. Tocco non duro, ma evidente "imprudenza" del 23 ospite. 

Completamente diversa la dinamica del secondo giallo per i campani, arrivato appena 3 minuti più tardi ai danni di Ruggero. Il "bersaglio" è nuovamente Pecorino, che sta partendo in contropiede verso la porta di Thiam. Al momento del fallo, avvenuto poco più avanti della metà campo, Ruggero è sulla traiettoria dell'attaccante del Frosinone, due giocatori ospiti sono alla sua destra, anche se distanti, mentre potenzialmente il campo è libero sulla sinistra. L'ex Juve supera con successo proprio Ruggero (virando verso destra), con la speranza di partire in volata palla al piede, ma l'intervento duro del numero 4 ospite interrompe l'azione ciociara. La gamba del difensore dei campani non è altissima al momento del contatto (la caviglia destra tocca il ginocchio sinistro di Pecorino), che appare comunque imprudente, per citare nuovamente il regolamento AIA, a cui ci affidiamo per capire perchè non potesse essere presa in considerazione l'espulsione.

Partiamo dal concetto generale per cui è meritevole di ammonizione chiunque "commette ogni infrazione che interferisce con o interrompe una promettente azione d’attacco", mentre bisogna assegnare il rosso a chi "nega la segnatura di una rete o un’evidente opportunità di segnare una rete ad un avversario il cui movimento complessivo è verso la porta di chi commette un’infrazione punibile con un calcio di punizione". I criteri per distinguere le due situazioni sono i seguenti: 
• La distanza tra il punto in cui è stata commessa l’infrazione e la porta
• La direzione generale dell’azione di gioco
• La probabilità di mantenere o guadagnare il controllo del pallone
• La posizione e il numero dei difendenti

Date le premesse, nessuno dei punti si può riferire all'azione di Pecorino in maniera inconfutabile, e il giallo appare quindi la scelta corretta.

Nulla da eccepire in occasione del secondo giallo a Folino, mostrato al minuto 83, che ha ristabilito la parità numerica tra Frosinone e Juve Stabia. L'azione nasce da un precedente contrasto tra Partipilo e Rocchetti: il neo acquisto giallazzurro tocca la gamba del numero 3 campano, ma impatta prima il pallone. Corretta la decisione di far proseguire il gioco. Poi l'ammonizione in analisi: Folino entra in scivolata su Gelli, lascia la gamba destra alta e prende in pieno l'avversario. Situazione simile a quella che ha portato il giallo a Ruggero e ammonizione inevitabile, coerente rispetto alla decisione presa in precedenza.

Nel finale, c'è da analizzare il giallo a Marchizza. Appena scoccato l'86', Gelli accelera palla al piede ma viene vistosamente trattenuto da Candellone. L'arbitro non ammonisce il giocatore ospite e sanziona Marchizza per proteste. Da regolamento, alla trattenuta non segue automaticamente il cartellino giallo, potrebbe bastare un calcio di punizione diretto. Nel supplemento del regolamento AIA, in merito alle trattenute è riportato che: 
"Si ricorda agli arbitri di intervenire prontamente e trattare con fermezza l’infrazione di trattenere un avversario, in particolare all’interno dell’area di rigore in occasione di calci d’angolo e di calci di punizione. In queste situazioni l’arbitro deve:
• richiamare ufficialmente ogni calciatore che trattiene un avversario prima che il pallone sia in gioco
• ammonire il calciatore se continua a trattenere l’avversario prima che il pallone sia in gioco
• assegnare un calcio di punizione diretto o di rigore e ammonire il calciatore se ciò avviene dopo che il pallone è in gioco."

In questo caso, il calcio di punizione è stato assegnato, e la dinamica del gioco non rappresentava una evidente occasione da gol, dato che gli uomini della Juve Stabia erano in gran parte nella propria metà campo. Ciò che lascia qualche dubbio è proprio l'ammonizione di Marchizza, che non ha protestato platealmente e, al contrario, si era appena avvicinato al direttore di gara. Ricordiamo che "È dovere del capitano coadiuvare l’arbitro, ai fini del regolare svolgimento della gara e della repressione di eventuali atti di indisciplina dei suoi compagni". La sanzione, appare dunque fuori luogo. 

In generale, il voto sulla direzione di gara non può essere sufficiente: nonostante la bontà di alcune decisioni anche difficili, come descritto in precedenza, rimane disomogeneo il metro di giudizio tra ciò che è stato prima dell'espulsione di Cichella e ciò che è venuto dopo (6 gialli + una doppia ammonizione in totale). Da rivedere anche l'episodio di Marchizza, e in generale l'atteggiamento nel finale di gara. 

VOTO A BONACINA: 5,5