Stefano Turati a 'Goal di Notte': "A Bologna abbiamo dimostrato nuovamente di potercela giocare con tutti. Di Francesco? Mister da top categoria"

24.10.2023 08:30 di  Francesco Cenci   vedi letture
Stefano Turati a 'Goal di Notte': "A Bologna abbiamo dimostrato nuovamente di potercela giocare con tutti. Di Francesco? Mister da top categoria"
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Il Frosinone esce sconfitto dalla gara del Dall'Ara di Bologna contro i rossoblù di Thiago Motta, ma lo fa portandosì a casa tanta consapevolezza in più in vista delle restanti 29 giornate di campionato. Un bel Frosinone, che rimedia però il suo terzo ko stagionale dopo quelli subiti contro Napoli e Roma. Ospite della trasmissione "Goal di Notte", andata in onda ieri sera su Teleuniverso, il portiere giallazzurro Stefano Turati ha parlato di questo comunque brillante inizio di stagione della squadra di Di Francesco.

Il canto sottop la Curva Nord alla fine di ogni partita casalinga: "E' stata una cosa molto bella, che è nata l'anno scorso. Ricordo che vincemmo una partita in casa ed il capo ultrà ci lanciò il megafono e l'allora capitano Lucioni lo passò a me. Da lì in poi nacque quel rito che l'anno scorso ci ha portato ad un traguardo fantastico"

Sei un appassionato di Curve, è vero?

"Si, io mi sono innamorato del calcio più che per il gioco in sè, per lo spettacolo che avviene al di fuori delle partite. Alcune volte la sera mi capita di vedere su You Tube i diversi cori delle squadre e sentendoli un pò come sia scoltano le canzoni, me li ricordo a memoria".

Qual era il tuo mito come portiere quando eri più piccolo?

"Il mio idolo fin da quando ero piccolo era Julio Cesar, poi col passare degli anni ho apprezzato anche Handanovic e Buffon. Questi tre portieri sono i miei idoli da quando svolgo il ruolo del portiere".

Il lavoro attuale del portiere, si svolge secondo te più usando i piedi o le mani?

"Si, oggi l'allenamento attuale del portiere è cambiato un pò rispetto al passato, perchè il calcio si è evoluto negli anni, ed oggi saper impostare l'azione dal basso è fondamentale. Non c'è un allenamento fisso per il portiere, oggi magari si partecipa di più con l'intera squadra svolgendo delle partitelle, ma per il resto si continua a svolgere ciò che si faceva in precedenza".

Poi Turati continua: "Il nostro ruolo più che fisico è anche e soprattutto un lavoro mentale. Si gioca con altre 10 persone che ti circondano, ma in realtà il ruolo del portiere è come se fosse a parte, più simile ad un tennista che ad un calciatore generico. Questo è un ruolo molto complicato da comprendere perchè incidono mille variabili sulla prestazione. Questo può portare ad isolrati, ed è un mondo in cui ci possiamo capire soltanto noi estremi difensori".

Che cosa vi è mancato per impattare la gara di Bologna e che impressione hai avuto dalla squadra di Thiago Motta?

"Della partita di Bologna c'è rimasto tanto rammarico. Abbiamo creato tante occasioni da gol, mostrando per l'ennesima volta il nostro calcio. Non cosa ci possa essere mancato perchè ho rivisto la partita soltanto stamattina e, riguardandola il giorno dopo, c'è ancora troppa adrenalina per capire bene gli errori. In settimana la analizzeremo per capire quello che dovevamo fare meglio. Il Bologna è un'ottima squadra, ma è alla nostra portata e ieri lo abbiamo dimostrato pur non avendo vinto. Ancora una volta abbiamo fatto capire che in questo campionato ce la potremo giocare veramente con tutte le squadre".

Cosa vi ha detto mister Di Francesco ieri negli spogliatoi?

"Il mister si è sempre mostrata una persona positiva, ci ha detto di guardare sempre l'aspetto più vantaggioso della situazione che si era creata all'intervallo. E' vero che eravamo sotto di due gol, ma amncavano ancora 50 minuti e così come il Bologna ci ha segnato 2 reti, le avremmo potute rifare anche noi. Ci ha caricati sotto questo punto di vista. Infatti siamo entrati in campo nella ripresa e avremmo potuto benissimo pareggiare la partita"

Hai avuto paura ad inzio stagione forse adesso un pò meno di questa Serie A?

"Sinceramente fin da inzio stagione non ero preoccupato dal dover affrontare la Serie A. Non ho mai avuto paura, ma so che a differenz a ad esempio della serie B, in cui amezzo errore magari riesci amettere una pezza, se in A sbagli mezza virgola, si prende gol".

Rimarrai ancora per tanto tempo a Frosinone?

"Sulla carta fino al prossimo 30 giugno sono un giocatore del Frosinone. Il dopo si vedrà...."

Avete già affrontato big come Napoli, Atalanta, Fiorentina e Roma. quali di queste ti ha più impressionato?

"Partendo dal dire che un giocatore come Osimhen è un campione, la Fiorentina è la squadra che fino ad adesso mi ha impressionato di più. Contro di loro, stando in porta, ho come avuto la sensazione attraverso i cambi che effettuavano, che avesseroa disposizione 2 squadre. Mi hanno dato l'idea di una squadra organizzata".

Cosa rende speciale secondo te un allenatore come De Zerbi, che hai avuto al Sassuolo?

"De Zerbi dedica la sua vita completamente al calcio. Ha un carattere particolare, ma in campo dà tutto quello che se stesso. Un giocatore che entra in campo ed è allenato da De Zerbi, sa sempre quello che deve fare".

Ti immagini un giorno di poter esordire in Champions?

"Non ho mai immaginato di esordire in Champions, ma più la vittoria in una finale di Champions, sono andato già oltre (ride, n.d.r.)".

Come è mister Di Francesco vissuto quotidianamente?

"Il mister è una persona positiva, bravissimo nella dialettica. Con tutto il rispetto per Frosinone, credo che sia un mister che non c'entra nulla con questa piazza. E' un allenatore di caratura superiore, rispetto ad una squadra come la nostra che ha l'obiettivo di salvarsi in massima serie. E' un mister di livello e da top categoria".

Qual è il difetto che devi ancora migliorare per arrivare a livellio ancoora più alti?

"Ci sono ancora trecentomila cose da migliorare, sia dal punto di vista tecnico che d'impostazione della partita".

Ti diverti ancora tantissimo così come dichiarasti nella tua prima partita giocata in Serie A in Juventus-Sassuolo, oppure adesso col passare del tempo, senti più il peso delle responsabilità?

"Assolutamente sì, perchè se non mi diverto faccio disastri. In ogni cosa che faccio, allenamento compreso, ci deve essere il divertimento di base. Se non c'è tutto questo, non riuscirei ad esprimermi al meglio".

Che messaggio vuoi lanciare a tutti i tifosi del Frosinone, che ti adora?

"L'attaccamento che i tifosi del Frosinone hanno per la maglia della loro squadra è esageratamente bello. In passato ho già lanciato tantoi messaggi verso di loro, ed il mio pensiero non manca: daremo la vita per il Frosinone!".