AMARCORD - “Ma quant’è bello Gennaro Troianiello”, lo specialista delle promozioni
“Ma quant’è bbbello Gennaro Troianiello!!!”. Se ami vedere le partite di calcio e hai la fortuna di aver potuto assistere dal vivo a parecchie partite di Serie B, difficilmente non avrai mai sentito un coro come questo. Lo potresti aver sentito a Foggia (anche se era Serie C1), a Frosinone, a Modena quando giocava il Sassuolo, oppure a Palermo. E sicuramente se quest’anno dovessi assistere ad una gara del Bologna, lo ascolterai anche lì. E poco importa se gioca, lui sarà comunque nel cuore dei tifosi. E non solo. “Lui” è Gennaro Troianiello, figlio della Napoli più povera, ma più bella e più vera.
LA STORIA – La storia di Troianiello sembra uscita dalla sceneggiatura di un film neorealista. L’avrebbe potuta scrivere Rossellini, o De Sica, o ancora Pietro Germi, perché tratta delle avventure di una famiglia del popolo, di una famiglia numerosa, con pochi soldi in tasca. Ma a differenza dei capolavori neorealisti, questa storia ha un lieto fine. Troianiello nasce a Napoli trentun’anni fa, ultimo di cinque figli. Il papà è un imbianchino, vive alla giornata, e mantenere una famiglia di sette persone non è facile. La famiglia Troianiello vive a Brusciano, comune sorto alle porte della Fiat di Pomigliano d’Arco, in una roulotte: la loro casa venne dichiarata inagibile dopo il terremoto dell’Irpinia di quegli anni e i soldi per ricostruirla non ce n’erano. Resistono poco, fortunatamente, in alloggi di fortuna e tutti e sette si trasferiscono al centro di Napoli, Quartieri Spagnoli. Là, si sa, la vita non è facile. La scuola è la strada e bisognava subito crescere, per portare i soldi a casa. Gennarino è il ritratto dello “scugnizzo”, sembra Pasquale, il protagonista di “Paisà” di Rossellini. Alla scuola sui banchi preferisce la scuola della strada; lascia subito gli studi e per evitare che possa entrare in gruppi “pericolosi”, la famiglia lo manda a Lauria, vicino Potenza, per imparare il gioco del calcio.
SPEEDY GONZALES - Gennarino mostra subito una velocità fuori dal comune, i piedi con tanto esercizio si “aggiusteranno”. A quindici anni riesce a correre i cento metri in poco più di undici secondi, roba da nazionale italiana di atletica. Lui questa dote la applica al calcio e fa subito la differenza. La squadra locale di Lauria deve aspettare che Troianiello compia i sedici anni per giocare con la prima squadra. Con quella falcata è impossibile non farsi notare e uno dei tanti osservatori sparsi nel territorio campano lo segnala al Calangianus, in Sardegna. Bagagli fatti, si parte. Nel 2003 torna nella sua Campania e va a giocare ad Ischia. L’anno seguente l’ambiziosa Nuorese lo acquista in tre anni vince due campionati, fino a raggiungere una storica serie C2. Nell’isola viene soprannominato Speedy Gonzales, come il personaggio dei cartoni animati. E il soprannome non è sbagliato. Anzi… Prova anche l’avventura all’estero, nel 2007 viene chiamato per una sorta di provino-stage con una società di Malta (non chiedete neanche a lui quale squadra fosse, difficilmente lo ricorda…), ma non si trova bene, la lingua per uno verace come lui diventa un ostacolo, non ha le sue abitudini e dopo neanche due settimane torna nell’altra isola, la Sardegna.
A FROSINONE – Nel giugno 2007 l’allora direttore generale Enrico Graziani annuncia il primo colpo di mercato, subito dopo la conquista della storica salvezza al primo anno di B. A Frosinone nessuno conosceva questo Troianiello, certo, la C2 non è la B e inizialmente viene accolto con un po’ di scetticismo dall’ambiente. In ritiro però conquista subito tutti. Il suo modo di fare schietto, sincero, con la sua inconfondibile (e a volte anche incomprensibile…) parlata napoletana, lo fa diventare subito il beniamino del gruppo. Gennarino è così, è come un bambino che realizza il proprio sogno e si trova in ritiro con la sua squadra del cuore. Le sue conferenze stampa diventano uno show: tutti i compagni di squadra lo vengono a vedere alle prese con i giornalisti, e lui strappa alla stampa e a loro risate a crepapelle. Lega subito con gli altri napoletani del gruppo, con Sasà Bocchetti e con Felice Evacuo compone un trio che andrà oltre il rettangolo di gioco. Tante le vacanze dei tre insieme, tante le uscite tutti insieme. Amici, più che compagni. A Frosinone arrivano anche i primi soldi, uno stipendio importante per uno che viene da una famiglia che si arrangia. Gennaro non dimentica chi sta a casa e praticamente tutto il suo stipendio va alla sua famiglia a Napoli. Alcuni fratelli si sono stabiliti in Romagna, ma la situazione economica a Napoli non è florida. Lui si tiene quello che gli basta, nessuno stravizio, nessuno sperpero, si guadagna per aiutare chi sta a casa. Ma Troianiello non è solamente l’uomo-spogliatoio, è un giocatore. Esordisce alla terza contro l’Avellino, gioca bene e conquista la conferma per la trasferta seguente di Messina. Gennarino è come un diamante grezzo, le qualità ci sono, con la sua velocità fa male, ma deve “sgrezzarsi”, deve diventare giocatore. Cavasin lo vede poco, non riesce ad entrare nei meccanismi di una squadra che al giro di boa fatica parecchio. E allora alla fine della sessione invernale del mercato è meglio trovargli una soluzione che gli permetta di giocare.
LA SERIE C – La Ternana vuole questo rapido centrocampista, lui vorrebbe rimanere a Frosinone perché aveva legato con la città e con il gruppo. Il suo procuratore, però, lo convince ad accettare la destinazione-Terni. In seguito confesserà che non sapeva che poteva rifiutare il trasferimento, altrimenti sarebbe rimasto a Frosinone. Il pomeriggio prima della partenza pianse come un bambino, non voleva andarsene. Salutò tutti, in primis i magazzinieri, poi tutta la squadra. Va a Terni, lega subito con i nuovi compagni (nemmeno a dirlo), ma il tecnico degli umbri Giorgini, vecchia conoscenza dei canarini, non lo schiera mai. L’anno seguente va a Foggia, sempre serie C1. Squadra giovane, gruppo da assemblare, si punta ad un campionato tranquillo. Mister Novelli rimane impressionato dalla velocità di questo Speedy Gonzales e lo schiera esterno dell’attacco a tre. Troianiello esplode, gioca titolare tutto il campionato e segna ben sei gol, che permettono ai satanelli di centrare la qualificazione nei play-off, diventando tra l’altro il beniamino dei tifosi.
FROSINONE-BIS – Nel frattempo a Frosinone era arrivato mister Moriero, che l’anno precedente aveva affrontato Troianiello da avversario. Anche stavolta, tra un po’ di scetticismo Gennaro torna in Ciociaria e Moriero lo schiera come esterno alto del suo 4-2-3-1. In precampionato Troianiello fa il fenomeno, ha una resistenza ed una velocità da far invidia ai nazionali di atletica, lui e Del Prete sono sempre tra i più veloci. Il Frosinone vola, Troianiello fa il fenomeno, entra, anzi, torna subito nel cuore dei tifosi. Tutti ricordano la sua partita a Lecce, oppure la gara interna con il Torino. Troianiello è imprendibile, segna tanto ma soprattutto fa segnare tantissimo. I compagni di squadra ringraziano. I canarini volano in campionato, primi in classifica ad ottobre. Poi a novembre qualcosa si rompe e il Frosinone diventa una barca alla deriva. Gennaro accusa questo calo, qualcosa si è rotto, lo spogliatoio non è più unito come a inizio anno. Ma Gennarino gioca e segna comunque. Lui non ama le fazioni negli spogliatoi, non ama le discussioni. E’ una persona emotiva, solare e positiva. A fine anno chiuderà il campionato con undici reti e ben sedici assist, conquistando una salvezza diventata impossibile nel corso dell’anno.
LE PROMOZIONI – È impossibile non notare questa freccia sulla corsia destra, su Troianiello cadono gli occhi di mezza serie A. Le offerte sono tante e alla fine accetta l’offerta dell’ambizioso Siena. Sulla panchina dei bianconeri siede Antonio Conte e nel suo 3-4-3 ultra-offensivo Troianiello è l’esterno destro d’attacco perfetto. Comincia bene, segna il primo gol proprio contro il Frosinone, chiedendo scusa per aver siglato il 3-0. Il Siena è una corazzata, Gennaro è alle prese con qualche guaio fisico, ma alla fine conquista la serie A. La gioia è grande e lui da ottimo showman alla festa della promozione prende il microfono e intrattiene tutti. L’anno seguente lo cerca il Sassuolo di mister Di Francesco. Troianiello accetta, la A può attendere. A Sassuolo gioca titolarissimo, segna addirittura nove reti e conquista un’altra storica promozione in A. Ormai è l’uomo delle promozioni. Il proverbio dice “non c’è due senza tre”, questo detto lo conoscono bene anche a Palermo e allora il nuovo tecnico Gattuso lo vuole a tutti i costi. Comincia alla grande, poi il cambio tecnico con Iachini che rileva l’ex Campione del Mondo lo penalizza. Giocherà poco, ma contribuirà tantissimo all’ambiente; il video in cui si trasforma in Hulk e si strappa la maglietta è tra i più cliccati di Youtube. A fine anno un’altra promozione, è di nuovo serie A. Stavolta giocherà però in massima serie? No, si resta in B. Il Bologna neoretrocesso lo prende. E vedremo se la storia si ripeterà.
IDOLO DELLA GENTE – Troianiello in qualsiasi città abbia giocato è diventato l’idolo di tutti i tifosi. È impossibile non volergli bene. Gennaro è così, ama divertirsi e divertire, in tutto quello che fa ci mette il cuore. E questo lo avvicina ancora di più ai tifosi, a coloro che hanno vissuto una parte di storia simile a quella di Gennaro. Lui viene dal popolo, dalla gente, e capisce i problemi e le difficoltà della gente comune, semplicemente perché li ha vissuti anche lui. Ma non c’è tempo di pensare ai problemi, perché con quel suo sorriso sincero, vero, i problemi sono sicuramente più leggeri.