Lione, Grosso sui fatti di Marsiglia: "È successo qualcosa di inaccettabile"

Fabio Grosso, in conferenza stampa ha parlato prima della sfida con il Rennes, soffermandosi nuovamente sui gravi fatti accaduti a Marsiglia
11.11.2023 12:30 di  Francesco Cenci   vedi letture
Lione, Grosso sui fatti di Marsiglia: "È successo qualcosa di inaccettabile"
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Marsiglia-Lione non si è giocata lo scorso 29 ottobre, ed è stata rinviata al 6 dicembre, dopo il gravissimo episodio che ha visto l'ex tecnico del Frosinone, ed ora attuale allenatore dell'OL Fabio Grosso colpito da una bottiglia di vetro quando si trovava ancora all'interno del bus della squadra. Il mister italiano è tornato a parlare dell'accaduto, alla vigilia della gara contro il Rennes, nella consueta conferenza stampa pre gara, il trainer italiano ha rimproverato la LFP di non aver preso i provvedimenti adeguati perchè non si ripetano in futuro questi spiacevoli episodi. Così Grosso:

“Ero abbastanza sicuro che non dovessimo tornare su quell’argomento. Ma ho visto che al momento non è così. Spero che prendano una decisione diversa perché quello che è successo è molto, molto grave. Non è giusto, non può accadere come se fosse una cosa normale. Non può accadere come se dovessero proteggere noi e non accogliere i tifosi avversari, così è troppo semplice. Penso che quello che è successo sia molto grave, dobbiamo fare meglio di quanto abbiamo fatto finora. Decideranno gli altri e vedremo cosa fare. È successo qualcosa di inaccettabile, e quando succede qualcosa di inaccettabile bisogna prendere una decisione forte, altrimenti le cose inaccettabili possono accadere di nuovo, e può succedere che qualcuno che dovrebbe parlare non possa farlo perché non è stato colpito all’occhio ma in un altro punto, più grave. Non dobbiamo aspettarci niente di più grave di quello che mi è già successo. È successo qualcosa vicino allo stadio e non deve ricapitare. Non dobbiamo pensare di dover tornare lì con un autobus blindato, vanno prese decisioni forti. È difficile da accettare per persone come me, perché non è stata una cosa normale”.