Coraggio, entusiasmo e gioco: il Frosinone non smette di stupire

Sette punti in quattro partite: basta questa istantanea per fotografare con nitidezza il momento attuale in casa Frosinone dopo il 4-2 di ieri col Sassuolo
18.09.2023 11:00 di  Roberto De Luca  Twitter:    vedi letture
Coraggio, entusiasmo e gioco: il Frosinone non smette di stupire
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Sette punti in quattro partite: basta questa istantanea per fotografare con nitidezza il momento attuale in casa Frosinone. Nessuno avrebbe mai pronosticato un bottino del genere ai nastri di partenza, complice anche un calendario tosto e ricco di insidie. Eppure, il Leone sta ribaltando ogni tipo di pronostico. E con il passare delle settimane sta diventando oggetto di evoluzione costante, grazie al lavoro condotto da Eusebio Di Francesco. Perché la squadra, complice anche la varietà di giocatori messi a disposizione da un mercato sontuoso, ha trovato peso in ogni reparto ampliando le modalità di costruzione. Il 4-3-3 di partenza non è mai schematico o ancorato a rigide impostazioni. Al contrario, muta in maniera continua tra fase di possesso e interdizione, fornendo spunti interessanti che valorizzano l’ambizione percorso intrapreso. Cheddira, ad esempio, non avverte l’intera responsabilità dell’area di rigore nonostante sia il terminale offensivo, ma ha al suo fianco una serie di complici del gol. Su 7 reti totali realizzate finora, 5 sono state messe a segno da marcatori diversi. Un dato significativo che si integra con una serie di aspetti altrettanto rilevanti.

COSTRUZIONE - La reazione avuta ieri con il Sassuolo è stata veemente ed esaltante, univocamente al 4-2 finale. Conseguenza inevitabile delle idee portate avanti sul rettangolo verde nel solco di un calcio propositivo. Ed ecco che il doppio vantaggio acquisito dai neroverdi, agevolati da alcune pressioni sbagliate ma indirizzate da risalite del campo manovrate e ben condotte, è stato ribaltato senza fronzoli. Soulé ha illuminato la partita, ritagliandosi un ruolo decisivo a suon di talento e qualità. Ma Di Francesco è riuscito a sorprendere sfruttando l’apporto di Gelli, pedina fondamentale per muoversi sui binari di un gioco offensivo e denso di opportunità di sviluppo. La posizione media da lui rivestita, del resto, lo certifica: collocato stabilmente sulla trequarti a sinistra, a ridosso della prima punta. Pronto ad accorciare, a garantire inserimenti ed a palleggiare. Da non sottovalutare, poi, l’utilizzo che viene fatto di Oyono e che attribuisce un respiro europeo a quanto offerto. Terzino destro sulla carta, è il classico calciatore moderno che può fare tutto. Venire in mezzo a giocare, far partire la prima costruzione o alzarsi addirittura sulla linea degli attaccanti come accaduto con l’Udinese. Ieri è stato, dopo Soulé (78), il volto frusinate che ha toccato il numero più alto di palloni (74). Eccellenza pura al servizio della squadra.

CORAGGIO - I lampi di Mazzitelli (doppietta proprio contro la sua ex Squadra), univocamente alle straordinarie parate di Turati, hanno fatto il resto. Ma dei ciociari stupisce la facilità con cui emerge quel concetto di “noi” evocato sin dalla rispettiva conferenza stampa di presentazione dal tecnico Di Francesco. Perché in campo è palese che la squadra si muova in maniera corale sia quando attacca che quando difende. La riaggressione che mette in atto con fare ripetuto ma ragionato, lo certifica. Questo Frosinone resta di difficile lettura per tutte le avversarie: «Se vi ricordate - ha esordito l’allenatore del Leone nel post-match - anche in sede di presentazione ho dichiarato che esistono sempre più partite nelle partite. Diamo merito al Sassuolo in ogni caso per quello che ha fatto con grande qualità, noi però abbiamo cominciato male. Abbiamo cercato di aggredirli alti ma nelle nostre pressioni ci hanno saltato con delle giocate di qualità, hanno puntato la mostra linea difensiva mettendoci in difficoltà. Però noi abbiamo saputo reagire colpo su colpo. E non abbiamo mostrato solo carattere ma anche gioco, sotto di due gol il Frosinone ha continuato a giocare, riproponendo quello che aveva fatto nelle ultime due di campionato. E poi pensando solo alla parte finale della gara. Ai ragazzi tra un tempo e l’altro cosa ho detto? Che le partite durano 100’ come effettivamente è stato. E l’avremmo ripresa continuando a fare quello che è stato fatto on qualche accorgimento tattico in più in fase difensiva». Detto, fatto. Questo Frosinone fa davvero “impazzire”.