Bruno Di Napoli a "Sotto al Sette, è l’ora del Leone": "Contentissimi della scelta fatta in estate, Angelozzi è stato fondamentale..."

15.10.2023 11:30 di  Francesco Cenci   vedi letture
Bruno Di Napoli a "Sotto al Sette, è l’ora del Leone": "Contentissimi della scelta fatta in estate, Angelozzi è stato fondamentale..."

Bruno Di Napoli, agente che ha lavorato al trasferimento di Walid Cheddira, prima dal Bari al Napoli e successivamente in prestito al Frosinone in prestito, è intervenuto al programma radiofonico “Sotto al Sette, è l’ora del Leone”, trasmissione di approfondimento sul Frosinone Calcio, che va in onda su Radio Day condotta da Stefano Martini e Roberto De Luca, per dare la sua opinione sul rendimento avuto fin qui dal suo assistito, ed in generale dai giallazzurri di mister Eusebio Di Francesco. Così Di Napoli.

Di Napoli, Cheddira è alla sua prima stagione in Serie A: che tipo di impatto ha avuto secondo te fino a questo momento con la massima serie?

"Sicuramente possiamo ritenerci soddisfatti dell'impatto che Cheddira ha avuto. Penso che in queste prime 8 partite sta dimostrando che può fare bene in Serie A. La scelta di trasferire Cheddira al Frosinone si è verificata perchè conoscevamo il tipo di ambiente e la società. C'è poi un Dt come Angelozzi, che sapevamo essere esperto e navigato. a questi aspetti va anche aggiunta la presenza di un allenatore come Eusebio Di Francesco che, secondo me. sta facendo nettamente la differenza: sia per il Frosinone come squadra che per la crescita di Walid".

Del Frosinone sta sorprendendo soprattutto la qualità del calcio espresso. L'impressione dall'esterno è che dispensi divertimento non solo ai tifosi, ma anche nel gruppo stesso. Proprio sul concetto di squadra, quali sono le sensazioni che ti ha trasmesso Cheddira?

"Quello del Frosinone è un gruppo giovane che ha voglia di giocare e che segue l'allenatore in tutto quello che gli dice. Cheddira mi ha riferito che quello giallazzurro è un gruppo compatto, dove tutti si divertono, allenandosi con il sorriso. Il Frosinone lavora tanto, sia dal punto di vista fisico che tecnico. C'è però sempre il piacere di farlo. Walid non è stato convocato per questa tornata di partite dal Marocco e mi ha riferito la scorsa settimana che approfitterà di questa pausa per allenarsi e mettersi in forma, in vista della ripresa del campionato. Questo è solo un esempio per far capire come il calciatore sta vivendo la situazione..."

Quando hai scoperto Cheddira, in che modo è avvenuto: sei stato te stesso a visionare il calciatore o te lo hanno segnalato, cosa ti ha subito catturato l'occhio?

"Io seguo Cheddira dai tempi della Sangiustese, stiamo parlando della stagione 2018/19. Lo vidi giocare e parlai con quello che allora fu il suo allenatore, Senigagliesi che mi parlò benissimo di lui. Al di là del vederlo in campo, dove già lasciò intravedere delle qualità e delle potenzialità, il mister mi disse che questo ragazzo aveva una fame ed una voglia e che si applicava molto. Quindi ringrazio l'allenatore perchè mi ha aperto un mondo nello scoprire il talento di Cheddira. Parlando con lui, dopo che aveva fatto già 10 gol al primo anno in Serie D con la Sangiustese, gli consigliai che sarebbe stato meglio fare un altro anno in quella categoria, per poi entrare nel mondo del calcio professionistico dalla porta principale e non come uno dei tanti. Mi sorprese perchè al tempo lui mi ascoltò, insieme alla sua famiglia che è molto attenta nei suoi riguardi e lo segue tantissimo. Fece allora un altro anno in De dopo qualche mese arrivò il Direttore Faggiano che lo visionò e lo prese il Parma. Però ripeto: al tempo, magari tanti altri ragazzini avrebbero preferito andare subito nei professionisti per affermarsi subito, ed invece lui ha sempre fatto le cose con calma. La sua filosofia è quella di fare le cose un passo alla volta, senza esagerare. Cheddira si è posto un obiettivo finale che con il passare degli anni sta raggiungendo, quello di giocare in Serie A. L'esperienza che ha avuto nel Mondiale in Qatar lo ha arricchito e dato una consapevolezza maggiore al ragazzo. Al di là di questo però, Cheddira è sempre stato un calciatore che ha avuto la testa sulle spalle, senza mai montarsela e lavora in maniera costruttiva per crescere e migliorare in ogni allenamento. Sono convinto che lui possa ancora dare tanto, crescere e togliersi soddisfazioni".

In campo lo si nota sempre con uno spirito battagliero, pronto ad aiutare i propri compagni: nelle sue corde ci sono anche i gol naturalmente?

"Sicuramente si. Se andiamo ad analizzare i numeri finora, Cheddira ha realizzato un gol ed un assist. E' stato poi un pò sfortunato in determinate occasioni perchè i portieri che ha avuto davanti hanno fatto qualche parata importante. I gol senza dubbio arriveranno, ma la cosa fondamentale per lui era secondo me quella di impattare in maniera importante in Serie A. E' un calciatore che si danna l'anima per i compagni di squadra. Noi siamo sereni, perchè quando ci sono le buone prestazioni, alla fine arriveranno anche i gol".

Cheddira si sposa meglio con questo modulo: giocando unica punta con 2 esterni vicino, oppure potrebbe espprimersi ancora meglio, magari giocando in un attacco a due punte pure?

"Lui ha giocato in entrambi i modi, sia a due che unica punta. quando si è prospettata la possibilità di venire a Frosinone, abbiamo chiesto quali fossero le idee tattiche nei suoi confronti ed abbiamo avuto delle garanzie a riguardo. Nel 4-3-3 dipende come viene interpreato il ruolo della punta centrale, ci sono allenatori che vogliono che l'attaccante venga sempre e solo incontro alla palla per fare sponde ed altri, come è il suo caso, vogliono che la punta attacchi solo la profondità. Cheddira è un tipo di attaccante che si sfianca, perchè attacca continuamente gli spazi  ed aiuta la squadra, non disdegnando alcune volte di venire incontro al pallone, come è accaduto in occasione del gol segnato da Soulè contro la Fiorentina. E' un giocatore che può giocare in entrambi i modi, perchè si sacrifica, mettendo sempre in cima gli obiettivi della squadra rispetto ai suoi personali. Lo ha dimostrato anche nell'assist fornito contro il Sassuolo, in occasione della rete di Lirola".

Nella scelta di Cheddira di venire a Frosinone, quanto è stata importante la presenza di una società presieduta dal Presidente Stirpe e di un Direttore esperto come Guido Angelozzi?

"La presenza di Guido Angelozzi è stata fondamentale ai fini della buona riuscita della trattativa, perchè conosciamo il tipo di persona e uomo è: un uomo di calcio. Se è venuto a chiedere un giocatore come Cheddira, vuol dire che lo ha visionato ed analizzato e sapeva che il mio assistito avrebbe potuto far bene in questo contesto. Nella scelta del ragazzo e mia è stata fondamentale la presenza del direttore e di un allenatore come Di Francesco. Eravamo altresì consapevoli che saremmo venuti in una realtà come quella giallazzurra, dove c'è un Presidente come Stirpe che è di una serietà unica. L'ambiente è sereno e si può fare qualcosa di importante, anche perchè credo che i buoni risultati non arrivino e non si raggiungano mai a caso. Siamo stracontenti della scelta del contesto Frosinone che abbiamo fatto".

In estate Chedira è stato acquistato dal Napoli, prima di essere girato al Frosinone: nella sua testa c'è il sogno un giorno di poter diventare un nuovo Osimhen?

"Cheddira non pensa mai avivere ciò che sarà è concentrato a far bene e dare il massimo per il frosinone. L'anno scorso a Gennaio era sytato cercato anche das quadre di Serie A, ma è voluto rimaner al Bari per provare ad andare in A con loro. Oggi il suo unico pensiero è quello di fare una grande stagione col Frosinone e raggiungere gli obiettivi che si sono prefissati, poi quello che avverrà a Giugno si vedrà. Lui vive alla giornata, con l'intento di voler crescere e migliorare".