Quindici calciatori (tutti italiani) molto talentuosi che la Nazionale snobba: uno gioca nel Frosinone

06.08.2024 14:30 di  Andrea Pontone   vedi letture
Quindici calciatori (tutti italiani) molto talentuosi che la Nazionale snobba: uno gioca nel Frosinone
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

La Nazionale Italiana di calcio li snobba, i dirigenti dei top club italiani non puntano su di loro. Eppure, nel momento in cui giocano, mettono in mostra qualità interessanti. Sono 15 giocatori italiani molto talentuosi. Partiamo da un caso eclatante, per focalizzare in seguito l'analisi su profili importanti che giocano invece in squadre di livello medio-basso.

- Emerson Palmieri: caso eclatante, è titolare in Premier League e con la maglia del West Ham l'anno scorso ha offerto prestazioni importanti da terzino sinistro. È molto bravo in entrambe le fasi: in proiezione offensiva calcia spesso dalla distanza e crossa con molta precisione, mentre in difesa è molto attento nelle diagonali ed efficace in marcatura (ad esempio, ha fermato Salah nella sfida contro il Liverpool). Non è stato neanche pre-convocato per Euro 2024: scelta incomprensibile.

- Mattia Bani: in Serie A pochissimi difensori centrali riescono a marcare i centravanti fisici, lui invece è riuscito più volte in carriera a fermare colossi come Osimhen e il miglior Lukaku. È reduce da una stagione straordinaria con la maglia del Genoa: difensore centrale roccioso, molto simile ad Acerbi come stile di marcatura (non in fase di possesso: è di piede destro). Nell'aspetto della marcatura a uomo, in Serie A è sullo stesso livello di Bremer, Acerbi, Buongiorno e Djimsiti. Bani non è considerato un top: perché? In questo momento della sua carriera (e in questa fase drammatica della Nazionale), meriterebbe la titolarità in maglia azzurra, anche perché tutti gli altri difensori centrali italiani di alto livello (Acerbi, Buongiorno, Bastoni e Calafiori) sono di piede sinistro, mentre Bani è destro e può garantire maggiore completezza al reparto.

- Wladimiro Falcone: portiere clamoroso, è molto strano che nessun top club abbia deciso di puntare negli ultimi anni su un profilo così capace e maturo, con un cartellino il cui prezzo è alla portata. È costretto da molto (troppo) tempo a lottare in zona salvezza. Nella parte bassa della Serie A, la sua presenza stona in positivo: è troppo più forte degli altri. Sicurissimo nelle uscite in presa alta, è dotato di riflessi pronti e di grande carisma. Per qualità, è all'altezza di giocare come minimo in Europa League.

- Alex Ferrari: ha offerto prestazioni di alto livello con le maglie di Sampdoria e Cremonese, di certo non merita di continuare a giocare in Serie B. Quando ha messo piede nel massimo campionato italiano, ha reso bene ed è uscito a testa alta anche nelle gare di alto livello contro le big. Si tratta di un difensore centrale di piede destro, che in carriera ha giocato fin qui (bene) sul centro-destra sia nella difesa a tre che in una linea a quattro.

- Giorgio Altare: il suo impatto in Serie A con la maglia del Cagliari fu straripante, si mise in mostra in un Cagliari-Milan facendo la differenza in maniera devastante e diede continuità nelle partite successive. Rende bene a sinistra nella difesa a tre (è di piede destro), sa giocare anche a quattro. È molto efficace in marcatura, inoltre sa fare la differenza in attacco segnando su calcio piazzato. Ha reso molto bene in Serie B e si è conquistato sul campo la possibilità di tornare a giocare in A. In pratica, lo stesso percorso di Bani: con un anno di ritardo. E potrebbe andare esattamente come nel caso del genoano: grande stagione da neopromosso, per essere in seguito snobbato dalla Nazionale.

- Leonardo Sernicola: bravissimo in Serie A con la maglia della Cremonese, è rimasto in maglia grigiorossa anche dopo la retrocessione in B e non si è più parlato di lui (interessava a molte big italiane). Le prestazioni, da parte sua, ci sono sempre state: anche nella serie cadetta, ha mostrato enormi qualità. Terzino destro di piede destro, può giocare anche a sinistra: spinge sulla fascia, marca bene in zona difensiva e si propone con prepotenza nella metà campo avversaria.

- Francesco Gelli: è un tuttofare, può giocare praticamente ovunque tranne che in porta, nel ruolo di difensore centrale o nella posizione di centravanti. Per il resto, può fare davvero ogni cosa: terzino destro e sinistro, ala destra e sinistra, mediano, mezzala, trequartista, seconda punta. Sa palleggiare molto bene, possiede ritmo e questa è una qualità importantissima che fa la differenza in campo europeo. Ha una visione di gioco mirata alla profondità: non cincischia troppo a centrocampo, vuole subito innescare gli attaccanti per andare a fare gol. Per il calcio italiano, Gelli è una risorsa: merita di giocare in Serie B, passando in secondo piano, oppure di avere un'occasione in una squadra che gioca una coppa europea?

- Matteo Prati: ha disputato un Mondiale Under-20 strepitoso con la maglia azzurra, classificandosi al secondo posto, per poi esordire subito in Serie A con il Cagliari e fare un'ottima stagione. Si tratta di un centrocampista box to box, bravo in entrambe le fasi: si fa valere in copertura, emerge nel palleggio ed è dotato di un ottimo tiro. Rende bene in un reparto a due, affiancato da un mediano di qualità: nel 4-3-3, infatti, è più mezzala che mediano, siccome possiede ottimi tempi d'inserimento e ha un tiro davvero pericoloso.

- Luca Lipani: conosce molto bene il gioco del calcio, sa presenziare in mezzo al campo dettando i tempi. Ha giocato un buon primo tempo in Sassuolo-Inter la scorsa primavera: deve incamerare ulteriore esperienza ad alti livelli. Rispetto ad altri mediani, ha una caratteristica atipica: il dinamismo. Non è statico: ha quel ritmo che spesso manca anche ai migliori nel ruolo. Deve puntare su questo, per differenziarsi rispetto agli altri. 

- Sebastiano Esposito: era considerato un astro nascente nel 2019, dalla pandemia in poi è sparito dai radar. L'anno scorso ha militato in Serie B con la maglia della Sampdoria, l'impressione è che merita un livello più alto: possiede buoni colpi, un'ottima conoscenza calcistica e segna nei momenti decisivi. Ha giocato spesso fuori ruolo: rende invece bene dietro la punta a sinistra nel 3-4-2-1.

- Fabiano Parisi: fin dagli esordi con la maglia dell'Avellino ha mostrato di avere una grande classe. Emerge in fase offensiva: con il pallone tra i piedi, sa fare ottime cose. Ha faticato nel primo anno a Empoli, in Serie B, rivelandosi a tratti inadeguato al campionato cadetto in termini di adattamento fisico. Nel corso della stagione successiva, invece, sempre con la maglia dell'Empoli ha impattato molto bene fisicamente alla Serie A: la sua carriera era dunque destinata a sbocciare, invece è andato alla Fiorentina a fare la riserva di Biraghi. Fa il terzino sinistro, ma può essere adattato come mezzala o come ala sinistra. L'anno scorso ha giocato molto bene al Maradona di Napoli: meriterebbe più considerazione.

- Cesare Casadei: è un ragazzo molto forte, strutturato fisicamente e al tempo stesso accurato con i piedi. Possiede ottimi tempi d'inserimento: sa farsi trovare nell'area di rigore avversaria e impattare il pallone sfruttando il terzo tempo di testa. Il tiro dalla distanza è una delle specialità della casa. Giocare in Inghilterra con il Leicester gli ha fatto bene: ha giocato a ritmi alti.

- Gaetano Oristanio: talento da valorizzare! Rispetto a Baldanzi e Pafundi (anche loro promettenti e profili simili, siccome sono fantasisti mancini che rendono bene dietro la punta nel 3-4-2-1 a destra, proprio come Oristanio), il classe 2002 possiede qualità che fanno la differenza in palcoscenici europei: il ritmo, il dinamismo, lo strappo in verticale. Ama palleggiare, ma quando c'è da andare in profondità, lo fa con i tempi giusti. Corre, effettua passaggi di prima intenzione e ben disegnati. Ha grandi colpi e l'ha fatto vedere l'anno scorso in Serie A con la maglia del Cagliari. Giocherà a Venezia, lottando nuovamente per la salvezza: meritava di più, fin da subito. La gavetta l'ha già fatta, in giro per l'Europa negli anni della pandemia: ora sarebbe già pronto quantomeno per una Europa League da titolare. Il suo cartellino è di proprietà dell'Inter.

- Vincenzo Grifo: da anni gioca molto bene in Bundesliga, è italiano eppure ha giocato pochissimo in Nazionale nella sua carriera. Per caratteristiche, assomiglia un po' a Lorenzo Pellegrini: bravo su calcio piazzato diretto e indiretto, è una mezzala offensiva quindi rende bene soprattutto nel 3-4-2-1 sotto la punta, a sinistra. Sa adattarsi nel 4-3-3 (come mezzala o ala sinistra) e nel 4-2-3-1 (come trequartista o esterno alto a sinistra). La scorsa stagione in Bundesliga, in 32 partite, ha segnato 8 gol e fornito 8 assist. In Nazionale - durante la gestione di Roberto Mancini - ha giocato 9 partite, mettendo a segno 4 gol. Non è stato neanche pre-convocato per Euro 2024 da Luciano Spalletti.

- Andrea Belotti: nel 2017 la narrazione su di lui era esagerata, con la stampa italiana che lo paragonava a Benzema. Nel giro di pochi anni, è diventato improvvisamente un bidone. Possibile che non ci sia una via di mezzo? Non sarà il massimo a livello tecnico, ma si impegna tantissimo nella corsa e soprattutto, nel momento in cui viene in possesso del pallone, fa sempre qualcosa di intelligente. Perché l'intelligenza di un calciatore viene spesso considerata una qualità secondaria? Di certo non merita di giocare in una neopromossa, ma ripartire da Como potrebbe essere stata un'ottima scelta per aprire un percorso biennale in vista dei Mondiali di calcio del 2026: segna tanto a Como, viene notato da una big, fa una stagione da protagonista in una big e in estate va in America per giocare la Coppa del Mondo. La parola ora spetta al campo: deve ripartire da Como con tante buone prestazioni e molti gol.