Primavera 1, Gregucci ad ABMovie: "La mano della società nel potenziare la squadra a gennaio è stata determinante"

Il Frosinone Primavera di Angelo Adamo Gregucci vola, conquistando 13 punti nelle ultime 5 gare. L'allenatore giallazzurro racconta il momento ad ABMovie
24.02.2024 12:15 di  Francesco Cenci   vedi letture
Primavera 1, Gregucci ad ABMovie: "La mano della società nel potenziare la squadra a gennaio è stata determinante"
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© foto di Paolo Baratto/Grigionline.com

Tredici punti raccolti nelle ultime 5 partite disputate, ed oggi alla Città dello Sport di Ferentino, c'è l'impegno casalingo contro il Cagliari per il Frosinone Primavera di mister Angelo Adamo Gregucci. Dopo aver totalizzato appena 3 punti nelle prime 17 partite, ora i leoncini credono fortemente nell'obiettivo salvezza. Proprio il tecnico dei leoncini, è intervenuto ieri sera all'interno della trasmissione "ABMovie", andata in onda su Extra Tv, per spiegare il gran momento di forma che stanno vivendo Palmisani e compagni. Queste le sue parole:

Stiamo assistendo alla rincorsa salvezza da parte del Frosinone, che all'improvviso ha iniziato a volare, raccogliendo 13 punti in 5 partite. Che cosa è successo?

"Non è capitato niente di particolare. Nel calcio della formazione giovanile ci sta di vivere dei momenti poco esaltanti. Abbiamo preso a gennaio dei giocatori fortemente identitari come: Plamisani, Evan e Selvini che hanno già una profonda matrice ciociara e che erano in giro. Non avendo avuto una buona sorte nella loro esperienza , hanno deciso insieme la società di avere un altro progetto nella loro valorizzazione e crescita calcistica. Abbiamo poi cambiato profondamente la nostra squadra. La mano del direttore Angelozzi, del Presidente Stirpe e di tutta la società nel voler potenziare a gennaio questa squadra, è stata determinante. Abbiamo formato un'identità di squadra, inserendo 2-3 ragazzi che hanno motivazione. Abbiamo dei calciatori che giocano bene e, grazie anche ad un pizzico di buona sorte, abbiamo incominciato ad ottenere dei risultati positivi. Quello che interessa a me però non è solo l'ottenere il risultato, ma che i ragazzi possano crescere . Il mio obiettivo sarebbe quello di proporre più di un giocatore alla Prima Squadra. Io ho degli obiettivi da raggiungere e se due o tre giocatori che cresciamo nel Settore Giovanile riescono a far strada nella massima categoria con la maglia del Frosinone, allora vuol dire che si è raggiunto l'obiettivo".

Poi mister Gregucci continua: "Ho qualche capello bianco in testa, quindi posso asserire con tranquillità che non abbiamo fatto ancora nulla, perchè il difficile viene adesso. Ogni domenica giochiamo partite con squadre del calibro di Milan, Juve, ed altre squadre che sono massime espressioni del Settore Giovanile italiano. Noi dovremo vender cara la pelle perchè sappiamo che da qua alla fine del campionato, ogni partita da giocare sarà una battaglia".

Sull'eventuale salvezza del Frosinone Primavera: "Ottenere la salvezza, sarebbe per noi una soddisfazione enorme, perchè per una squadra che al termine del girone di andata ha chiuso con soli 3 punti non credo, almeno a mia memoria, che in passato sia mai riuscita a mantenere la categoria. Anche questo aspetto quindi, potrebbe essere per noi altamente motivante".

Che tipo di campionato è questo di Primavera 1: l'Inter domina e poi ci sono 6 squadre in lotta per 5 posti. E' dunque un torneo complicato anche nella bagarre per il vertice...

"Questo è un campionato competitivo nel suo format. Se devo però essere onesto, non credo che sia un torneo formativo. Dico questo perchè a me non piace per come è strutturato. E' impressionante quello che noi stiamo perdendo nella formazione di ragazzi. Le squadre italiane con settori giovanili professionistici danno pochissimi giocatori alla Prima Squadra. L'insidia più grande per i nostri giovani, viene dai sobborghi di Parigi, dove la formazione viene fatta senza allenatore, senza campi (visto che giocano nei prati ed instrada), e sono altamente formativi per la formazione. Noi invece, come Italia siamo al secondo o terzo posto. Il nostro obiettivo è proprio quello di avere competitor un città nei sobborghi, con dei ragazzi che si formino senza allenatori e senza nessuno. Io credo che la più grande plusvalenza nel calcio sia quella di lavorare bene con i propri giovani. Quando giocavo io nella Lazio, i più validi talenti, come lo è stato ad esempio Alessandro Nesta, provenivano tutti quanti dal Settore Giovanile della squadra".

Che tipo di Settore Giovanile hai trovato a Frosinone?

"A Frosinone c'è tantissima buona volontà da parte di chi lavora. Io ho un gruppo di collaboratori strepitosi e veramente appassionati del loro lavoro. C'è sì una mancanza strutturale, ma quella è tipica del calcio italiano. Ci sono tante persone con buona volontà a Frosinone. Possiamo fare tantissimi passi avanti, secondo me".

Lei ha già fatto un'impresa nella sua carriera da calciatore con la Lazio di Fascetti, partendo da -9 in classifica. Quanto è stata formativa nella sua carriera da allenatore e calciatore quella esperienza per lei, soprattutto quanto potrebbe esserle utile in questa stagione in cui il Frosinone ha avuto un inizio molto difficile?

"Posso raccontare un'altra impresa, oltre a quella di Facetti. Io presi una squadra di Serie Ce la portai in semifinale di Coppa Italia, a giocarsela con Milan, Inter e Juve. Mi riferisco all'Alessandria. Voglio dire con questo che il bello è l'aver passione, la passione è spinta dalla benzina che è data dalle emozioni. Noi dobbiamo dare delle emozioni a questi ragazzi, per cercare di spingerli e dargli motivazioni. Non c'è cosa più bella alla fine per una squadra, di raggiungere un obiettivo, ed avere ricordi puri e pensieri puliti. Se non c'è pensiero pulito nel Settore Giovanile, allora vorrebbe dire che il calcio muore".